“Io non me la bevo”, tappa del programma di educazione stradale

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io non me la bevo

Si è svolta lunedì 6 maggio a Stroppo, nel Cuneese, una tappa del programma ministeriale ribattezzato “Io non me la bevo”. A coordinare il contest, in cui protagonisti sono stati gli studenti delle scuole medie, è stato il novarese Alessandro De Gregori, referente FMI di educazione stradale per il Piemonte.

“E’ stata l’occasione – ha spiegato – per insegnare agli studenti come comportarsi in caso di incidente e dire loro cosa non si deve fare, secondo i dettami dell’articolo 189 del nuovo codice della strada”.

E’ emerso che prestare soccorso è sì un obbligo, ma che viene meno nel caso in cui i soccorsi siano già stati attivati da altri.

“Spesso, infatti, proprio i soccorsi vengono ritardati a causa dei veicoli che si fermano anche solo per curiosare, senza essere di aiuto, ma anzi risultando di intralcio”.

E’ emerso, altresì, che non si devono spostare i feriti, a meno che non siano in pericolo di vita, perché un intervento non corretto può peggiorare o compromettere la condizione del ferito. Se il ferito, poi, è un motociclista, non si deve provare a togliergli il casco. Non si deve, infine, somministrare bevande ai feriti.

Soddisfazione al termine della giornata è stata manifestata sia da De Gregori sia dalla professoressa Arianna Mandrile, che ha detto: “La classe coinvolta nel progetto è stata la 2ª media di Stroppo, composta da 15 allievi. I ragazzi sono stati divisi in tre gruppi, corrispondenti alle postazioni in cui è stata organizzata la palestra, con differenti tematiche: 1ª come prevenire un incidente stradale e cosa fare nel caso in cui si è coinvolti, 2ª alcol/sostanze psicoattive alteranti la vista di chi guida con la possibilità di fare un “percorso ebbrezza”.

I ragazzi hanno indossato occhiali che hanno fatto percepire loro una reale sensazione di alterazione fisica. 3ª sicurezza attiva (lettura attenta del codice stradale) e passiva (utilizzo del casco, airbag ecc…). A chiudere il progetto, la creazione di uno slogan da parte dei ragazzi che è stato così intitolato “Io non me la bevo perché il pericolo è dietro l’angolo”. I giovani studenti coinvolti hanno potuto vivere un momento dal forte contenuto emozionale sperimentando, attraverso la percezione visiva diretta, le diverse fasi di un incidente stradale reale.