Italiani e pet, ecco il XIII° Rapporto Assalco – Zoomark

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Viene diffusa oggi la XIII° edizione del Rapporto Assalco – Zoomark, il Rapporto è curato da Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia) con il contributo di IRI Information Resources e dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI). Il Rapporto – oltre a occuparsi di un’area salute con uno studio che dà la parola ai veterinari sull’alimentazione degli animali da compagnia e un’area mercato che evidenzia i principali dati economici sul settore – contiene un’area sociale dedicata alle tendenze in atto tra i proprietari dei pet e a cosa influenza i loro acquisti.

L’identikit del proprietario

La maggioranza (58%) dei proprietari degli animali da compagnia vive in un appartamento. Il 55% ha bambini o ragazzi in famiglia, a prescindere dalla specie di pet che ospita. È interessante notare come tale percentuale si innalzi fino al 73% nelle case in cui è presente un piccolo mammifero, come conigli, cavie, cincillà, criceti, furetti, roditori mentre si attesta al 52% tra i proprietari di cani e gatti.

Le famiglie dei proprietari di animali da compagnia sono inoltre composte mediamente da un numero più elevato di membri rispetto alla media nazionale: hanno una media di 3,4 componenti, dato notevolmente superiore ai 2,3 componenti della media nazionale italiana[1].

Tra le tendenze emerse, anche quella di non limitarsi al possesso di un solo animale: tra i proprietari intervistati, infatti, la media è di 2,16 animali da compagnia posseduti.

Infine, un dato comune a tutti i proprietari riguarda la tendenza a utilizzare Internet come primo canale d’informazione per valutare e confrontare tra di loro i prodotti prima dell’acquisto.

Cosa guida il proprietario negli acquisti e chi lo influenza

Dallo studio appare evidente come l’attenzione verso il benessere dell’animale d’affezione sia una caratteristica trasversale, a prescindere dalla specie di appartenenza del pet e dalla tipologia di prodotto oggetto d’acquisto (alimentazione, accessoristica e igiene, snack e supplementi).

Tale attenzione al benessere del pet si riscontra anche nella ricerca del confronto con i professionisti del settore: mentre per cani e gatti ci si confronta principalmente con il veterinario, per i piccoli mammiferi e per i pesci è il negoziante la figura a cui fa riferimento il numero maggiore di proprietari.

ALIMENTAZIONE E ACCESSORISTICA PER CANI E GATTI

La quasi totalità dei proprietari di cani e gatti alimenta il proprio animale con alimenti industriali confezionati: il dato ammonta rispettivamente al 96% e al 97%. Una percentuale molto significativa di loro inoltre sceglie un mix di alimenti umidi e secchi, rispettivamente il 65% di proprietari di gatti e il 41% di quelli dei cani.

Riguardo ai giochi acquistati per il proprio pet, la qualità dei materiali con cui sono realizzati, con il 40% delle preferenze, è l’aspetto principale considerato dai proprietari di cani e gatti. Altresì rilevante la quota di chi esprime un interesse ad acquistare giochi che favoriscono l’autonomia del cane e del gatto (28%) e lo sviluppo mentale dell’animale d’affezione (26%).

L’innovazione nel mondo degli accessori passa anche attraverso dispositivi elettronici che forniscono un aiuto al proprietario del pet sfruttando la tecnologia. Nello specifico, tra i prodotti che risulterebbe più interessante acquistare ci sarebbero le lettiere autopulenti per i gatti che ottengono una media del 40% di citazioni in termini di interesse all’acquisto ponderato. Anche il pettine elettronico per la pulizia del pelo e l’eliminazione dei parassiti riscontra un certo grado d’interesse, così come i collari con GPS, d’interesse tanto per i proprietari di cani che di gatti.

Focalizzandosi sulle lettiere per gatti, è interessante notare come, accanto al dato prevedibile dell’utilizzo da parte del 97% dei proprietari che abita in appartamento, anche l’80% di chi abita in una casa indipendente ne fa uso.

ALIMENTAZIONE E ACCESSORISTICA PER PICCOLI ANIMALI DA COMPAGNIA

Per la dieta di pesci e tartarughe si preferisce utilizzare quasi esclusivamente alimenti confezionati (62%). I piccoli mammiferi e gli uccellini sono alimentati con alimenti confezionati (54% e 51% rispettivamente), prodotti che vengono integrati a seconda della specie di appartenenza con frutta, verdura o semi.

Circa 2 proprietari su 3 di piccoli mammiferi, di uccellini e di chi possiede pesci e tartarughe dichiara di navigare in Internet, scegliendo abbastanza equamente tra siti di social, di aziende produttrici, forum e blog di discussione per informarsi prima dell’acquisto.

Tra i fattori che guidano la scelta dei prodotti, nel ranking delle risposte singole[2] i benefici sull’animale da compagnia raccolgono le preferenze maggiori tra i proprietari di uccellini (19%) e quelli di pesci e tartarughe (18%). Interessante notare come, tra i proprietari di conigli (rilevati all’interno del gruppo piccoli mammiferi), l’opzione relativa alle indicazioni del veterinario faccia registrare il 26% delle preferenze.

In merito alla scelta delle lettiere, la compostabilità è una delle caratteristiche ricercate soprattutto dai proprietari di piccoli mammiferi (44%).

AI TEMPI DEL CORONAVIRUS[3]

Gli animali da compagnia contribuiscono alla gioia e benessere dei proprietari, soprattutto in periodi di stress come quelli che stiamo vivendo. In assenza di sintomi riferibili a COVID-19 e se non si è in isolamento domiciliare, passare del tempo con il proprio animale d’affezione e accompagnare il proprio cane nell’uscita quotidiana (nel rispetto della normativa) contribuisce a mantenere in salute il proprietario e i pet. È bene ricordare inoltre che non esiste alcuna evidenza che gli animali da compagnia giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2. Tuttavia, la possibilità che gli animali domestici possano contrarre l’infezione pone domande in merito alla gestione sanitaria degli animali di proprietà di pazienti affetti da COVID-19. La raccomandazione generale è quella di adottare comportamenti utili a ridurre quanto più possibile l’esposizione degli animali al contagio, evitando, ad esempio, i contatti ravvicinati con il paziente, così come si richiede agli altri membri del nucleo familia­re. Per proteggerli, gli organismi internazionali che si sono occupati dell’argomento raccomandano di evitare effusioni e di rispettare le misure igieniche di base.

ianmarco Ferrari, Presidente di Assalco, ha commentato: “L‘importanza degli animali d’affezione in Italia appare già evidente dal dato numerico: si stima che in Italia nel 2019 fossero presenti più di 60 milioni di pet, confermando quindi il rapporto di 1 a 1 tra gli animali da compagnia e la popolazione residente nel nostro Paese. Non solo: i pet sono a tutti gli effetti parte integrante della famiglia e contribuiscono al suo benessere. Anche ai tempi di Covid-19, quando il beneficio di avere un animale da compagnia, sia per il singolo sia per la famiglia, è di valore inestimabile riducendo lo stress e la solitudine. Come evidenziato dalla ricerca che abbiamo condotto con IRI, l’importanza degli animali d’affezione nella nostra società si traduce in scelte d’acquisto essenzialmente finalizzate al benessere del pet, a prescindere dalla specie di appartenenza e dalla tipologia di prodotto oggetto d’acquisto (alimentazione, accessoristica e igiene, snack e supplementi)”.

[1] Fonte: Istat, Annuario Statistico Italiano 2019

[2] Ranking delle risposte singole significa che, tra le più risposte che gli intervistati hanno indicato nella domanda a risposta multipla, dovevano scegliere quella per loro più importante, cioè una sola singola scelta.

[3] Fonte: Posizione ufficiale Istituto Superiore Sanità 22 aprile 2020