“La fede cristiana e le sfide globali”, tavola rotonda a Roma

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ROMA – “La fede cristiana e le sfide globali” è il tema della tavola rotonda in programma giovedì 13 aprile, alle ore 17 e 30, nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma (in Piazza di Pietra). L’iniziativa si svolge in occasione dell’uscita del libro “Èschaton. Gesù di Nazareth e il futuro del mondo” (Edizioni Cantagalli, 2023) di Cristiano Ceresani. Interverranno con autore S. Em. Card. Raymond Leo Burke, S. Em. Card. Gerhard Ludwig Müller, Vittorio Emanuele Falsitta, Alberto Michelini e Gaetano Quagliariello.

Il tema dell’evento nasce da alcuni interrogativi che l’epoca contemporanea pone dinanzi a noi. Le guerre e le tensioni geopolitiche, le pandemie, i disastri ambientali, l’emergenza alimentare, la crisi spirituale e l’indifferenza morale: c’è qualcosa che sta sfuggendo nella progressione degli eventi che si sono succeduti negli ultimi anni. Dove sta andando il mondo?

Molti avevano creduto nella “fine della storia”, illudendosi di poter placidamente progredire coltivando la democrazia e i diritti umani, la cooperazione e l’etica condivisa di un nuovo umanesimo, sospinti dall’avanzare trionfante del binomio Tecnica/Capitalismo, e invece l’aspirazione a un più equo ordine internazionale ha dovuto cedere il passo a un “nuovo disordine mondiale” e il dialogo tra le nazioni è andato a infrangersi contro una sorta di nuovo ed imponente “muro di Berlino” che dalla Siberia al Sud Africa sembra voler dividere l’Oriente dall’Occidente.

E mentre riaffiorano i rischi di un’ecatombe nucleare, quelli di natura climatica sembrano più concreti che mai, al pari di quelli connessi a un’innovazione tecnologica che pare poterci sfuggire di mano. Tutto ciò quando nell’Occidente si assiste a uno sgretolamento della cultura e della civiltà cristiana, travolta dal relativismo e dallo scientismo imperanti.

Di fronte ai pericoli e alle sfide globali del mondo moderno il Vangelo cosa ha da dirci? Il libro di Cristiano Ceresani affronta senza esitazioni questo interrogativo, offrendo una risposta e un invito spiazzanti: non cedete al cupo pessimismo nichilista dei profeti di sventura, né all’ingenuo ottimismo dei falsi profeti del transumanesimo che vi promettono l’elisir di lunga vita, perché siamo entrati in una ennesima fase turbolenta della storia ove solo la fede e la speranza cristiana possono guidarci.

Non saremo noi a salvarci da soli, ma saremo salvati, a sorpresa, da un ennesimo dono di Dio, Signore della storia. È questo il senso profondo di quanto Gesù di Nazareth annuncia nei discorsi escatologici contenuti nel Vangelo, che non sono né mito, né allegoria, ma profezia redentrice che svela al contempo “il fine” della storia e “la fine” della storia, l’Èschaton, l’evento cosmico trascendente che condurrà a pieno compimento il Regno di Dio inaugurato con l’Incarnazione e la Risurrezione di Cristo.