“La minaccia nucleare” al centro della nuova puntata di PresaDiretta

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ROMA – Cosa sta succedendo sul campo di battaglia in Ucraina? Quanto è profonda la sconfitta militare dell’esercito della Federazione Russa? Putin è arrivato a minacciare l’uso di armi nucleari, è un bluff o un rischio concreto? Dopo 7 mesi di guerra siamo sull’orlo del baratro, cosa possiamo fare per fermare questa pericolosissima escalation? La puntata di PresaDiretta “La minaccia nucleare” in onda lunedì 10 ottobre alle 21.25 su Rai3 prova a cercare le risposte a queste domande: un viaggio dalla Russia all’Europa per capire dove passano le faglie geopolitiche che stanno ridisegnando i nuovi equilibri mondiali.

PresaDiretta ha raccontato le due facce che convivono nella Russia di oggi con testimonianze esclusive e le voci della gente comune. Il volto di una Russia protagonista di un nuovo ordine mondiale con interessi economici e politici sempre più distanti dall’Occidente; un Paese dove la Guerra Fredda passa attraverso la propaganda per la de-occidentalizzazione e l’educazione patriottica per formare le nuove generazioni di russi. E poi c’è la faccia della Russia di chi si ribella all’idea di prendere parte a una guerra di invasione crudele e al regime autocratico imposto da Putin, con le testimonianze dei dissidenti, degli analisti, di chi fugge dal paese, dei soldati e delle loro mamme.

L’inviata di PresaDiretta Francesca Nava, unica giornalista per le Tv italiana, è riuscita questa estate a entrare in Russia e ad andare a San Pietroburgo e a partecipare allo Spief, il Forum Economico Internazionale. Incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti dei Paesi che non hanno aderito alle sanzioni: dall’Africa all’America latina, dalla Bielorussia all’Egitto, con Cina e India in prima fila. 130 Paesi, più della metà del mondo, con quasi 700 accordi economici siglati per miliardi di rubli, per capire cosa vuol dire Putin quando parla di “nuovo ordine mondiale”.

PresaDiretta è andata in Polonia, che dai primi giorni di guerra si è schierata in prima fila a fianco dell’Ucraina, che ha inviato armi e accolto milioni di profughi. Un paese dove la paura e la contrapposizione nei confronti della Russia, ha origini lontane.

E poi in Serbia, la nazione nel cuore dell’Europa che ha mantenuto e anzi rafforzato uno stretto legame politico ed economico con la Russia: in pochi mesi ha accolto decine di aziende e migliaia di lavoratori e di cittadini russi, diventando il punto debole nella strategia europea delle sanzioni. In studio Riccardo Iacona con Ezio Mauro, giornalista e saggista per riflettere sugli scenari che ci aspettano.