L’amicizia ai tempi del Covid–19

1853

amicizia mani

“Abbiamo mia cara trascorso l’inverno, pazienti ci aspettiamo”. Riflessioni sul senso dell’amicizia in questi tempi duri

Cambiano i rapporti, cambiano le dinamiche e mutano nel tempo, ma la forza dei sentimenti rimane la stessa. E allora, anche se sono stati ridotti gli spazi e allungate le distanze resta ciò che siamo, resta ciò che proviamo, resta la misura di quanto amiamo.

È questa la riflessione che mi sono spinto a fare in una mattinata uggiosa di metà marzo in cui le strade e i vicoli sono vuoti ma i nostri cuori restano ardenti e pieni di speranza. È questo quello che ho pensato sulla base dei rapporti di amicizia che io stesso vivo. Rapporti che in questo tempo prendono forme estratte, lontane ma che conservano un alone di magia.

Amicizie quasi vissute attraverso corrispondenze epistolari, lettere, pensieri e messaggi, poesie e note che in questo tempo di assenza si fanno più forti. È scesa la sera, la strada è vuota, un lampione trasuda la sua luce dagli scuri delle finestre e con un leggero fascio invade la mia scrivania. Un foglio e una penna mi fanno compagnia. Così mi siedo, inizio a scrivere e sembra che il pensiero voli verso il mare dove tu attendi le mie parole impetuosa.

“Abbiamo mia cara trascorso l’inverno, pazienti ci aspettiamo, mentre i fiori continuano a sbocciare e il sole rinasce ogni giorno. Dolce scorre il tempo, nell’eco dei tuoi abbracci che presto, si faranno più completi”.

Può sembrare un’epistola ottocentesca eppure è un messaggio, condiviso su WhatsApp, un messaggio che parla di un sentimento sincero che esiste e resiste anche al tempo del Covid- 19, all’interno del quale si nasconde una mancanza che si cerca di esorcizzare attraverso la scrittura che muta in una presenza costante.

È questa la fortuna di essere amici, avere un legame che vive oltre la distanza, capace di regalare emozioni senza neppure sfiorarsi, con la certezza di ritrovarsi sempre, anche con questo tempo di tempesta che presto lascerà il posto alla luce.

Ecco cosa dovrebbe insegnarci questo periodo fatto di misure restrittive e di domicilio forzato: apprezzare la bellezza delle cose scontate e l’essenza dei piccoli gesti.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di parlare di bellezza, abbiamo bisogno di sentirci vicini e compatti, uniti senza distinzioni. Abbiamo bisogno di capirci.

La presenza costante delle persone che amiamo e che fino a ieri poteva sembrare scontata oggi diventa una necessità. E allora scriviamoci, coltiviamo i rapporti di amicizia, chiamiamoci, dedichiamoci del tempo, diciamoci parole di conforto, abbracciamoci virtualmente, coltiviamo l’amicizia, non lasciandola dissipare al tempo. Affinché sia un albero che produca molti frutti, non lasciamola perire al freddo dell’indifferenza, perché quando sarà finita l’incertezza che stiamo vivendo, tutto possa risolversi in un eterno abbraccio.