“Lasciare andare” di Max Deste: una delicata opera in versi

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lasciare andare libro“Lasciare andare” di Max Deste è un romanzo in versi endecasillabi che colpisce profondamente grazie alla storia narrata e al modo in cui viene raccontata: l’autore utilizza il filtro poetico e dà un’ulteriore prova della qualità della sua scrittura evocativa e dissacrante – dopo l’interessante romanzo “Il desiderio di cadere” – per presentare una vicenda drammatica con protagonista un uomo segnato dalla sfortuna, e condannato quindi a sperimentare dolori e perdite per tutto il corso della sua esistenza. L’autore racconta la sua storia partendo dalla preadolescenza e spingendosi fino alla maturità; in questo ampio arco temporale diventiamo testimoni dei suoi pensieri, dei suoi affanni e delle sue traversie: il tutto viene narrato utilizzando lo stile classico della poesia in tre stanze, in quartine, suddivise in endecasillabi. Stando alle parole della prefatrice all’opera Rossana Marcuccilli, vi è un significato simbolico celato dietro la scelta di questa metrica: l’endecasillabo, infatti, con la sua regolarità conferisce un ordine al caos in cui è immersa la vita del protagonista; egli stesso, durante il racconto, deciderà di scrivere un diario poetico in versi endecasillabi, e sarà la sua cura contro la disperazione e la solitudine.

Nel primo capitolo dell’opera incontriamo questo sfortunato personaggio appena quattordicenne: si trova in una nuova nazione e in una nuova scuola, ed è chiaro che stia subendo degli episodi di bullismo; la madre è morta da poco e lui sta soffrendo molto, e non aiuta di certo essere maltrattato dai suoi coetanei. A casa, poi, le cose vanno anche peggio: il padre soffoca nell’alcol il dolore per la perdita della moglie, e spesso si sfoga verbalmente e fisicamente sul figlio; iniziano per lui le prime fughe, per mettere distanza da quel genitore violento, che si ripeteranno poi anche in età adulta, perché lui si sentirà sempre in pericolo, sempre braccato. È la poesia a salvarlo in gioventù: scrivere lo aiuta infatti a metabolizzare la sofferenza; è nel secondo e nel terzo capitolo del romanzo che si narra di questo processo di elaborazione poetico, in cui egli si sente «un po’ spazzino e un po’ poeta», perché è soprattutto nei rifiuti del suo passato che cerca il materiale che poi sviscererà nelle sue liriche. E si continua a seguirlo nei capitoli successivi, osservando la crescita del protagonista, provando pietà per lui ma anche ammirazione perché saprà sempre rialzarsi, anche quando la vita lo metterà in ginocchio; Max Deste ci offre un esempio lampante di come sia possibile resistere anche ai dolori più grandi, e di quanta forza possiamo avere dentro di noi.

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Lasciare andare – Max Deste


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SCHEDA LIBRO

Casa Editrice: Gruppo Albatros Il Filo
Collana: Nuove Voci – Le piume
Genere: Poesia
Pagine: 144
Prezzo: 9,90 €