Così il segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina, nel corso del sit-in a Montecitorio in cui il partito ha depositato altre ottocentomila firme che si sono sommate al milione e duecentomila già raccolte prima dell’estate.
“Chi viene aggredito nella propria casa o nel proprio negozio deve essere libero di difendersi – ha osservato il leader di Idv – e, dall’altra parte, è inaccettabile che l’attuale normativa preveda dei casi in cui al ladro che ci ha aggrediti può essere consentito di ottenere il risarcimento dei danni. Ad oggi, infatti, è possibile per legge richiedere, da parte dello stesso aggressore e in determinate circostanze, il risarcimento dei danni: ne è un caso emblematico , e purtroppo non unico, la vicenda del rigattiere veneto Ermes Mattielli, morto poco meno di un anno fa ma nel 2006 al centro della vicenda che lo vide sparare a due ladri penetrati nel suo deposito. Mattielli, per questo, fu condannato ad un maxi risarcimento che ora, peraltro, dovrà accollarsi lo Stato alla luce della rinuncia dell’unico erede”.
“Noi di Idv – ha osservato Messina nel corso del sit-in al quale erano presenti anche i senatori Maurizio Romani e Francesco Molinari – vogliamo punire più severamente la violazione del domicilio attraverso il raddoppio delle pene, ora fissate ad un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni. Noi vogliamo portarle ad un minimo di un anno e ad un massimo di sei, e potenziare le possibilità di legittima difesa, oggi alquanto limitate. Chi vìola la nostra casa deve essere punito duramente, e ai cittadini onesti va data la possibilità di tutelarsi”.
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