Legnini: ‘Serve una svolta nella ricostruzione’, e vara 4 nuove ordinanze

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ANCONA – “Per dare una svolta netta alla ricostruzione pubblica occorrono norme straordinarie, al Governo abbiamo chiesto di avviare l’istituzione del Dipartimento delle ricostruzioni presso la presidenza del Consiglio”. A dirlo è stato il commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, oggi nel corso di una videoconferenza stampa, in cui ha illustrato le quattro nuove ordinanze. Tra queste la “100” che introduce, oltre ad altre cose, la semplificazione per il recupero dell’edilizia privata, e quella che elenca i 44 Comuni del cratere sismico “maggiormente colpiti”. Il commissario ha inoltre annunciato di aver richiesto altre 200 assunzioni da destinare agli Uffici speciali, ai Comuni e alla struttura commissariale “perché così come concepita e organizzata non è adeguata per far fronte alle necessità”. Se il recupero dell’edilizia privata “avrà una accelerazione con l’ordinanza sulla semplificazione che chiama in causa i professionisti e agli Usr assegna il ruolo di controllo – ha evidenziato Legnini – per la pubblica servono, nella sostanza, l’applicazione generalizzata della proceduta negoziata per importi inferiori alla soglia comunitaria di 5,3 milioni di euro e poteri straordinari in capo al commissario”.

Legnini ha poi spiegato: “Poteri che consentano di provvedere in deroga delle situazioni più critiche e complesse, in quelle dove vi sono impedimenti tali da richiedere un intervento derogatorio”. Legnini ha citato il “modello Genova” adottato per la ricostruzione del ponte Morandi, anche se ha rimarcato di “non amare i modelli e le due situazioni sono molto differenti, ma queste – ha detto ancora – sono le condizioni per produrre una svolta sulla ricostruzione pubblica”. Il commissario ha raccontato anche di aver avanzato al governo la richiesta di “introdurre norme a sostegno dell’economia e dello sviluppo dei territori colpiti dagli eventi sismici”. Spiegando “l’importanza di sostenere queste zone che già vivevano in uno stato di emergenza prima del terremoto, per via dello spopolamento e di un progressivo impoverimento”. “Vorremmo introdurre – ha sottolineato Legnini – una misura stabile per sostenere le attività produttive, il turismo, la cultura, le infrastrutture digitali così che queste zone ritornino o abbiamo strumenti per attrarre o trattenere persone”. Il modello di riferimento – ha detto il commissario – “è quello del 4% introdotto nel cratere sismico dell’Abruzzo, cioè svincolare una quota delle risorse per la ricostruzione pubblica per alimentare programmi annuali e stabili nel tempo”.