L’impatto che il coronavirus potrà avere sui produttori di Prosecco: l’analisi

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ROMA – “L’impatto che il coronavirus potrà avere sui produttori di Prosecco è, allo stato attuale, difficilmente ipotizzabile: molto, infatti, dipenderà dal protrarsi dell’attuale situazione o dall’aggravarsi della stessa e dall’eventuale introduzione di nuove limitazioni in Italia e negli altri Paesi”. Così Stefano Zanette, Presidente del Consorzio del Prosecco Doc.

“Il problema più rilevante per il nostro sistema produttivo – aggiunge Zanette – resta comunque la salute delle popolazioni colpite, l’Italia, oggi, ma anche la Cina e tutti gli altri paesi che stanno affrontando questa situazione. L’augurio è che questa circostanza si concluda al più presto, per poter tornare tutti a sorridere e a brindare con un bicchiere di Prosecco Doc”.

Il Prosecco Doc è unico per la sua origine e per il suo stile. I vitigni che danno origine al Prosecco si trovano esclusivamente nei territori dell’Italia nord-settentrionale in Veneto e Friuli-Venezia Giulia, tra le Dolomiti e il mar Adriatico. Grazie alla particolare interazione tra il clima, il suolo e la tradizione vinicola nasce il Prosecco DOC, un vino unico.

Come riconoscere il vero Prosecco? Ogni bottiglia di Prosecco Doc è contrassegnata da un codice alfanumerico univoco localizzato sul lato del collarino. I vini del Consorzio hanno sul collo della bottiglia il logo del Consorzio a testimoniare la autenticità del territorio di origine del Prosecco Doc. Il Data Matrix è un codice a barre bidimensionale che, inquadrato con il vostro smartphone vi permetterà di verificare l’autenticità della bottiglia. Garanzie dell’etichetta: sul retro della bottiglia l’etichetta deve obbligatoriamente riportare il logo, la dicitura Prosecco Doc e la certificazione dell’origine Italia – Product of Italy.