“L’invenzione della neve”, il nuovo film di Vittorio Moroni

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ROMA – “L’invenzione della neve” è il nuovo film di Vittorio Moroni, regista italiano di grande spessore ricordato dai cinefili per “Le ferie di Licu”, sua pellicola di esordio, ma anche per “Eva e Adamo” e “Tu devi essere il lupo”. Il lungometraggio è stato proiettato in anteprima mondiale alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia all’interno delle Notti Veneziane, sezione realizzata dalle Giornate degli autori in accordo con Isola Edipo. Un film definito dallo stesso regista ‘un noir, un thriller dell’anima’: Carmen, la protagonista, ha una forza ancestrale, ama in un modo che il mondo non le perdona. Anche le persone a lei più care la considerano eccessiva, invadente, sbagliata, pericolosa. Altissima la performance degli attori Eleonora Gigliotti e Alessandro Avernone.

SINOSSI

Carmen ama troppo intensamente, troppo a modo suo e il mondo non glielo perdona. Lei e Massimo si sono lasciati, ma Carmen continua a considerarlo l’uomo della sua Nvita. Adora Giada, la figlia che hanno avuto insieme e che adesso ha 5 anni. La bambina è stata affidata al padre, alla madre il permesso di vederla una volta ogni quindici giorni. Carmen non ci sta: sa di aver commesso degli errori, ma anche di essere una buona madre e non permetterà che accada di nuovo quello che è successo a lei da bambina. Se il mondo la vuole distruggere, lei trasformerà il mondo.

NOTE DI REGIA

“Ognuna delle sei scene principali di questo film è stata girata senza interruzioni, normalmente per 20-35 minuti. L’accordo con attori, operatore di ripresa, microfonista, DOP e fonico: qualunque cosa accada durante il take, non ci fermeremo, fino alla fine della sequenza. Non ci sarà nulla che chiameremo errore, semmai variazione. Ogni imprevisto sarà una nuova opportunità. Come nel documentario, come nella vita. Ogni take è stato poi montato, con Mattia Soranzo, intrecciandolo con gli altri, per ottenere un distillato che è il film, questo film”, spiega Moroni.

Vittorio Moroni ha scritto sceneggiature per Emanuele Crialese (“Terraferma”, 2013; “L’immensità”, 2022), Francesco Costabile (“Familia”, 2023 in produzione), Alessandro Gassman (“Razzabastarda”, 2014), piecés teatrali (“Il grande mago”, Penso che un sogno”, “La terza vita”) e ha diretto film e documentari che sono stati selezionati e premiati nei maggiori festival internazionali (Venezia, Locarno, Torino, TorontoHotDocs, Idfa, Brooklyn). Nel 2003 firma insieme ad Andrea Caccia il documentario “Sulle tracce del gatto”, vincendo il Premio per la miglior regia al Brooklyn Film Festival. L’esordio nel lungometraggio risale al 2004 con “Tu devi essere lupo”, con il quale ottiene una nomination ai David di Donatello per miglior regista esordiente. Nel 2007 ha presentato “Le ferie di Licu”, tra gli altri, a Toronto Hot Docs e Idfa.