“È la Lombardia Smart Land su cui abbiamo lavorato in questi anni – ha spiegato il presidente – che trova un suo compimento e una spinta propulsiva definitiva, perché abbiamo capito che la direzione è quella giusta, ma ci siamo anche resi conto che occorre accelerare senza perdere un minuto”.
“Terra della conoscenza – ha detto il governatore – perché dobbiamo batterci allo spasimo non solo per mantenere le nostre eccellenze, ma per moltiplicarle. Le nostre università, i nostri centri di ricerca pubblici e privati, le nostre imprese piccole e grandi. Dobbiamo investire, poi ancora investire e poi, non paghi, investire ulteriormente. Dobbiamo portare qui talenti e trattenere i nostri, dobbiamo convincere il mondo ad affidarci ancora più risorse di quanto già in essere”.
“Terra del saper fare – ha proseguito Fontana – perché abbiamo l’ambizione non solo di eccellere nell’ideare o progettare, ma perché vogliamo crescere come gigante del fare buona industria, buona agricoltura, buoni servizi. Alle imprese – ha sottolineato – bisogna dedicare ancora più risorse, in una logica di omaggio assoluto al merito ed alla legalità, ben consapevoli del fatto che la Lombardia è, innanzitutto grazie a questo tessuto imprenditoriale che è oggi chiamato a battersi nella convulsa partita della globalizzazione, piena certamente di rischi ma non priva di opportunità”.
“Infine terra della opportunità – ha evidenziato il presidente – perché in Lombardia nessuno deve restare indietro. Vogliamo buone chances per tutti e bisogna lavorare per questo”.
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