Sulla stessa linea il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci: “Non può finire tutto a tarallucci e vino – ha spiegato l’ex numero uno del Coni – Chi non è d’accordo? Tutti lo siamo, ma se le società non hanno soldi come si può imporre il professionismo? C’è necessità di un discorso omogeneo, si deve intervenire con una norma altrimenti non c’è la possibilità di sostenerlo”.
“Il decreto Nannicini ci aiuta, 12 milioni di euro in tre anni sono un supporto ma non risolvono il problema – ha ammesso il presidente della Figc, Gabriele Gravina – Confidiamo nella modifica del provvedimento normativo che riguarda il lavoratore sportivo, sarebbe un valido aiuto. All’autorità di governo chiediamo concretezza per accompagnare un processo costosissimo e insostenibile per le sole società”.
Ancor più ampia la riflessione di Silvia Salis: “Non dobbiamo permettere che la politica sfrutti la popolarità del calcio per considerare superato l’argomento – ha sottolineato il vicepresidente vicario del Coni – Questo problema non è risolto e non riguarda solo le donne. Purtroppo in moltissimi sport le società non possono sostenere questo percorso: lo Stato deve prendersene carico, come hanno fatto i gruppi sportivi militari. Su questo credo che le federazioni debbano essere unite”.
L'Opinionista® © 2008-2023 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube