Politica

Mef, Lupi: “Troppi interventi, il centrodestra non può essere statalista”

ROMA – “L’intervento del Mef è giusto se serve a dare un supporto politico, di garanzia, ma se continuiamo a mettere in fila un intervento pubblico dietro l’altro rischiamo di far pensare agli italiani che siamo diventati il centrodestra statalista”. Lo dice l’ex ministro Maurizio Lupi (foto), leader di Noi Moderati, in un’intervista a ‘La Repubblica’.

“Sono un convinto sostenitore dell’economia sociale del mercato, dove i protagonisti sono il libero mercato e l’equità sociale, con lo Stato a fare da regolatore. Meno lo Stato interviene e meglio è perché significa che la società funziona meglio. Ma questo principio non può essere declinato come una clava, va valutato da occasione a occasione. Per Tim? In questo caso, la questione di fondo è chiedersi se è giusto che le reti strategiche, separate dai servizi, come lo è quella di Tim, siano controllate o meno dallo Stato. Se il ministero dell’Economia è intervenuto vuol dire che c’era bisogno di un supporto politico, di garanzia”.

“Favorevole? Sì – afferma Lupi – perché considero quella del Mef un’azione di supporto strategico piuttosto che un’operazione da Stato-azionista. Ultimamente lo Stato sta entrando da tante parti: abbiamo speso un sacco di soldi per Ita, siamo nelle acciaierie, in Mps. Se continuiamo a mettere in fila un intervento dietro l’altro rischiamo di far pensare che siamo diventati il centrodestra statalista che interviene in tutti i settori”.

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Redazione L'Opinionista

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