Missioni Don Bosco saluta l’elezione di Leone XIV

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ROMA – Missioni Don Bosco saluta l’elezione di Leone XIV con le parole del suo presidente, don Daniel Antúnez, il quale manifesta anzitutto la “gioia enorme del cuore, per la Chiesa che è stata capace di sceglierlo sotto la guida dello Spirito Santo”.

Gioia che è diventata felicità quando ha visto Robert Francis Prevost nuovo Papa affacciarsi sul balcone di piazza San Pietro con un’emozione che stava per diventare pianto. Ancor prima di sentire pronunciare il suo saluto e la benedizione, “guardando la sua immagine mi sono detto: quello è il pastore che si commuove davanti al suo gregge. E questo mi è apparso come un segno bellissimo” afferma don Antúnez, “mi ha commosso come lo era lui”.

Si è trattato di un moto non solamente emotivo ma spirituale: “Si è manifestato il cuore di un pastore che dice quello di cui ha bisogno il nostro mondo: la pace. L’ho percepito insieme con tutti i fedeli che erano lì sulla piazza”. Le qualità della pace – disarmata, disarmante, umile e perseverante – può guidare l’azione del pontificato di Leone XIV a fronte dell’umanità che vive una guerra mondiale a pezzi, come la definiva Francesco.

“Per questo il desiderio del Papa di essere ponte”, sottolinea d. Antúnez, “è una premessa importante: ci fidiamo delle sue intenzioni e aspettiamo tutti che riesca ad esserlo”. La garanzia che non si tratti di un semplice auspicio è il suo cuore di missionario, testimone di una Chiesa aperta a tutti. “Una Chiesa che accoglie è fondata sul dialogo e sul rispetto dei più deboli. La difesa dei poveri rimane anche nel programma del nuovo Papa perché è propriamente questo il messaggio del Vangelo”.