La mostra di Jago a Palazzo Bonaparte, affascinante e imperdibile

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jago con venere credit dirk vogel
1 Jago con Venere – credit Dirk Vogel

ROMA – Inaugurata il 13 marzo la personale del grande scultore frosinate che sta conquistando il mondo con il suo Classicismo contemporaneo, sarà visitabile fino al 3 luglio e per chiunque si trovi a passare per Roma è doveroso visitarla per scoprire la maestria che ha reso unico questo giovane artista fuori dagli schemi, molto social e per questo deciso fin dall’inizio a costruirsi la carriera con le proprie mani, senza cercare appoggi, senza cercare sostegno bensì credendo semplicemente in se stesso. E così, come in tutte le storie di persone e di personaggi che hanno determinato da sole il proprio destino, le strade si sono aperte spontaneamente, anzi per meglio dire spalancate perché Jago a soli ventisei anni è stato invitato da Vittorio Sgarbi a partecipare alla Biennale di Venezia cominciando da quel momento un percorso che lo vede oggi collaborare con importanti realtà istituzionali, ricevere apprezzamenti e consensi in tutto il mondo e lo ha condotto a trasferirsi prima a New York e poi a Napoli, città in cui ha trovato nella Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi il suo studio, il luogo in cui la suggestione dell’atto plastico di creazione si armonizza con la sacralità silenziosa dell’ambiente che lo circonda. Nel corso della sua carriera iniziata nel 2016 con la prima mostra personale a Roma, ha lavorato in Cina e negli Stati Uniti, oltre che in Italia, riscuotendo grandi successi, commissioni di grande rilievo e prestigio e ricevendo premi nazionali e internazionali, uno tra i quali la Medaglia Pontificia consegnatagli dal Cardinal Ravasi per la scultura dedicata a Benedetto XVI.

Il percorso espositivo mostra non solo l’indiscutibile abilità di Jago nel plasmare il marmo, a cui riesce a dare un aspetto talmente reale nei dettagli da lasciare sbalorditi persino gli addetti ai lavori, ma anche la sua attitudine a restare attaccato al Classicismo pur riadattandolo in chiave assolutamente contemporanea, fondendo tematiche metafisiche ad altre esistenzialiste che non possono non affascinare inducendo il visitatore a riflettere su se stesso e anche sulla natura umana. Il secondo piano del sontuoso Palazzo Bonaparte è dedicato alle sculture di Jago disposte con ampio respiro nelle varie sale che si susseguono e corredate da filmati che seguono l’evoluzione esecutiva dall’iniziale blocco di marmo fino al risultato finale, come d’abitudine dell’artista che ha fatto dei social un mezzo di condivisione grazie al quale ha avvicinato un vasto pubblico all’arte in un modo non convenzionale raggiungendo per questo un successo planetario.

memoria di sé jago
2 Memoria di sé

La prima sala è quella più metafisica in cui Jago pone in evidenza metafore e simbologie che scendono all’interno del significato profondo delle cose così come della natura umana; Memoria di sé  è emblema da un lato del mondo dei ricordi, quell’incapacità dell’adulto di prendere gli eventi e le circostanze per ciò che sono, la parte di un percorso, a causa del costante sguardo verso il passato. D’altro canto però il bambino posto all’interno del capo dell’adulto può anche rappresentare il desiderio di mantenere vivo, di non dimenticare il fanciullo dentro di sé, quello capace di meravigliarsi per il nuovo che sopraggiunge e di entusiasmarsi con la spontaneità che spesso l’adulto dimentica di avere.

excalibur jago
3 La pelle dentro ed Exalibur

Nella stessa sala sono esposte anche La pelle dentro ed Exalibur, scultura quest’ultima in cui la spada della mitologia celtica è sostituita da un kalašnikov, quasi a evocare il desiderio dell’artista che la violenza del mondo contemporaneo possa in qualche modo ritrovare la dimensione più umana di un tempo o forse auspicando l’esistenza di un’epoca in cui le armi saranno deposte e consegnate alla natura, spesso più saggia dell’essere umano accecato dall’ambizione e dalla sete di potere.

habemus hominem jago
4 Habemus hominem

Superando la seconda sala dove è esposta l’installazione Apparato Circolatorio rappresentante il battito cardiaco in differenti fasi, dedicate da Jago ad amici scomparsi, si entra nella terza completamente dedicata alla scultura Habemus hominem, eseguita modificando la scultura originale dedicata a Papa Ratzinger, ritiratosi a causa della sua salute lasciando il posto a Papa Francesco, spogliandolo pertanto delle vesti pontificie e scoprendo l’uomo, con la sua fragilità, la sua debolezza, senza più la giovinezza e privato della sua aura sacra perché tornato a essere semplicemente un uomo. In una teca sono esposti i frammenti del processo di spoliazione come ricordo di ciò che è stato e che non può essere dimenticato.

figlio velato jago
5 Figlio Velato

Dalla Cappella dei Bianchi di Napoli proviene invece la commovente opera Figlio Velato, ispirata al Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino conservato nella Cappella Sansevero di Napoli, dove il fanciullo che giace inerme è metafora della sofferenza di tutti i figli del mondo che sono vittime delle guerre, della violenza degli uomini, dell’egoismo che lascia i bambini morire di fame, della carestia; Jago pone in evidenza la carnalità della morte, il dolore che un corpo inerme provoca da vicino e che non deve lasciare indifferenti solo perché accade lontano dal piccolo universo che ciascuno vive. È un approccio sensibile e potente quello dell’artista che lascia al velo realizzato con incredibile capacità plastica il compito di evidenziare con quanta distrazione e leggerezza si evita di guardare ciò che quotidianamente accade in molte parti del pianeta.

the first baby jago
6 The First Baby

Affascinante è la presenza della piccolissima scultura The First Baby, un feto scolpito in marmo mandato nello spazio con la missione Beyond della European Space Agency dunque la prima scultura in marmo inviata su una Stazione Spaziale Internazionale e affidata alle cure dell’astronauta italiano Luca Parmitano. Descrivere le opere di Jago è impossibile, ciò che invece è necessario fare è visitare questa bellissima mostra, prodotta da Arthemisia e curata da Maria Teresa Benedetti, grazie alla quale ci si può confrontare con il talento di questo incredibile artista.

JAGO-THE EXHIBITION
Dal 12 marzo al 3 luglio 2022
Palazzo Bonaparte, Roma

ORARI
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19
sabato e domenica dalle 9 alle 21
(la biglietteria chiude un’ora prima)

BIGLIETTI
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00
Ridotto bambini € 6,00
Ridotto gruppi € 12,00

CONTATTI
Tel. +39-0687115111

SITO WEB
www.mostrepalazzobonaparte.it

SOCIAL E HASHTAG UFFICIALE
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