Palermo, fermato e arrestato in Germania latitante pluriomicida

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Guardia di FinanzaPALERMO – I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, in
esito ad indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Marsala, sotto il
coordinamento del Sost. Proc. Dr.ssa Antonella Trainito, grazie al sinergico e decisivo impulso della Procura della Repubblica di Palermo, diretta dal Dr. Francesco Lo Voi, hanno individuato in Germania e fatto arrestare dalla Polizia tedesca V. G. (Castelvetrano, 01.12.1961).

Quest’ultimo, nei cui confronti il G.I.C.O. di Palermo ha condotto dagli scorsi giorni un’indagine particolarmente rapida, specificamente finalizzata alla sua cattura in territorio tedesco, si era reso latitante dall’11 maggio u.s., pochi giorni dopo la decisione assunta dalla Corte di Assise di Trapani (presieduta dal Dr. Angelo Pellino) – su proposta del Sost. Proc. Dr.ssa Antonella Trainito, che aveva sostenuto l’accusa – di condannarlo all’ergastolo, unitamente al fratello V. M. C. (già in carcere), in relazione all’omicidio, avvenuto il 24 agosto del 1990 in un ovile di contrada Dionisio, a Campobello di Mazara (TP), di P. F., 30 anni e di C. V. (sorella del latitante), detta “Rina”, 33 anni.

Il “cold case”, maturato in un contesto di degrado familiare, venne risolto dalla Procura della Repubblica di Marsala nel 2013, allorquando, anche grazie agli elementi forniti dalla figlia di C. V. e dal figlio di P. F., le indagini dimostrarono che il delitto aveva avuto come movente il timore, da parte di V. G., di andare carcere per avere violentato, anni prima, la nipote, figlia di C., all’epoca dei fatti una bambina di sette anni, mentre V. G. sarebbe stato mosso dalla volontà di rientrare in possesso di 13 milioni di lire che aveva prestato alla sorella per l’acquisto del gregge che curava con l’altra vittima dell’efferato omicidio, P. F.

Nei confronti di V. G. il Presidente della Corte di Assise di Trapani, Dr. Angelo Pellino, sulla base degli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle palermitane, che localizzavano il latitante in Germania già pochi giorni dopo la sua condanna all’ergastolo, emetteva un Mandato di Arresto Europeo che, tramite il prescritto canale di cooperazione internazionale, veniva tempestivamente recapitato alle Autorità tedesche.

Queste ultime, interessate anche da una rogatoria internazionale inoltrata dalla Procura della Repubblica di Marsala, operavano con grande dinamismo e in stretta sinergia con il G.I.C.O. palermitano, potendo ben presto circoscrivere adeguatamente l’area di localizzazione del V. Il latitante, che sarà quanto prima messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria italiana, è stato quindi catturato nel primo pomeriggio del 25 maggio u.s., a Ludwigshafen, mentre si trovava in un internet-cafè, intento a giocare con una slot machine.