Pensioni dei deputati, la precisazione del Consiglio di Giurisdizione della Camera

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ROMA – “In un articolo di stampa apparso questa mattina si fa riferimento a una sentenza del Consiglio di Giurisdizione della Camera dei Deputati per sostenere che, in virtù di tale sentenza, i parlamentari avranno diritto alla pensione anche se la legislatura dovesse durare meno di 4 anni 6 mesi e un giorno. In realtà quella sentenza non esiste. Ne esiste una (la n. 9/2019/CG del 16 ottobre 2019) che esamina un caso diverso: quelli di alcuni deputati subentrati a legislatura in corso e per i quali, anche se la XVII legislatura fosse durata 5 anni (come poi effettivamente è successo) non avrebbero maturato i requisiti per l’ottenimento della pensione al compimento dei 65 anni d’età”. Lo precisa il Consiglio di Giurisdizione della Camera.

“In particolare – si legge – essi lamentavano che, in questo modo, sarebbero andati dispersi i contributi che comunque avevano versato alla Camera. Il Consiglio ha deciso di consentire a questi ex deputati di completare la contribuzione degli anni mancanti al quinquennio, versando di tasca propria sia la loro quota sia quella che in condizioni normali è corrisposta dalla Camera, per un totale di circa un terzo dell’indennità dei parlamentari. Il Collegio d’appello della Camera ha confermato la sentenza precisando che gli ex deputati, per essere ammessi a pagare, devono essere stati in carica per almeno tre anni”.

Pertanto “non esiste alcuna sentenza della Camera che stabilisce che i deputati maturerebbero la pensione in caso di scioglimento della legislatura prima di quanto previsto dalle norme in materia”.