Lo studio: Pmi hanno resistito alla pandemia, 2021 in ripresa

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soldi euroROMA – Le Pmi italiane hanno resistito, nel complesso, all’impatto della Pandemia e il 35% delle imprese ha mantenuto invariato il proprio merito creditizio mentre nel 2021 ci si attende un miglioramento o comunque stabilità anche nello scenario negativo. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi Modefinance, società fintech del gruppo TeamSystem per l’analisi e gestione del rischio di credito e prima agenzia di rating fintech in Europa.

Dallo studio nel 2020 “non si è registrato lo spostamento di massa verso le classi di scoring peggiori, ma uno schiacciamento della curva della distribuzione con una minore concentrazione delle aziende nelle fasce centrali (B e BB), a favore sia di quelle a rischio maggiore (da CCC a D), sia di quelle a rischio minore (da BBB in su). Il fatturato aggregato è sceso a quota 441,55 miliardi di euro, in contrazione del 33,64% rispetto all’anno precedente Le PMI in perdita sono passate dall’11,7% del totale del campione analizzato al 16,09%. Per il 2021 le stime presentano tre distinti scenari (positivo, neutro o negativo) “a seconda di come venga valorizzata una eventuale crescita di ricavi con effetti più o meno positivi sul merito creditizio del campione analizzato”.

Guardando le matrici di transizione dei casi neutro e positivo, il merito di credito migliora la maggior parte delle volte. Nello scenario neutrale, le imprese nelle fasce centrali mostrano una probabilità di upgrade intorno al 30%, probabilità che invece cala al di sotto del 20% per le classi più fragili. Anche per lo scenario negativo si osserva come le probabilità maggiori siano quelle di mantenere invariata la propria classe di rating, a dimostrare come la crescita stimata del PIL nel 2021 è comunque un ottimo segnale per le imprese per riprendere quel percorso di miglioramento del merito creditizio bruscamente interrotto dalla pandemia di Covid-19.