Pooh: a ‘Storie Italiane’ il ricordo di Stefano D’Orazio con la moglie Tiziana, Riccardo Fogli, Red Canzian e Roby Facchinetti

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Facchinetti e D'Orazio
Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio

ROMA – Una vera e propria réunion dei Pooh a ‘Storie Italiane’, dove Eleonora Daniele, nel segno di Stefano D’Orazio, indimenticabile e indimenticato batterista dei Pooh scomparso il 6 novembre 2020 per complicazioni legate al Covid, ha accolto i ricordi della moglie Tiziana Giardoni, e dei compagni di viaggio di sempre, Riccardo Fogli, Red Canzian e Roby Facchinetti, intervenuti tra momenti di commozione, aneddoti di una vita in musica, concerti storici, fino al recente matrimonio e la tragica, prematura scomparsa. Un grande artista ma anche un grande uomo, una potenza umana e artistica.

“Non smetto mai di guardare Stefano suonare la batteria – dice Tiziana Giardoni – una potenza nei movimenti e nella gestualità. Per me era un mito. Anche solo guardarlo, mi piaceva proprio guardarlo. E questo l’ho riscontrato, tante persone me l’hanno detto. Era una potenza”.

Parole condivise anche da Red Canzian, che aggiunge: “Stefano era una potenza a livello di energia di pensiero, perché quello che lui pensava poi lo metteva in pratica. Non parlava e basta. Era sempre molto concentrato sui suoi progetti e sui suoi sogni. Io gli devo molto. Faccio davvero fatica a pensare di fare una cosa in ricordo di un amico che non mi sono ancora convinto che non ci sia più. Anche perché ogni sera io e lui facciamo questo duetto sul palco, e sembra proprio che siamo insieme. Io mi giro di spalle quando canta lui, perché lo facevo quando suonavamo ai concerti. Insomma, in quel momento si piange tutte le sere, ma è anche un momento per ricordarlo, c’è una standing ovation tutte le sere”, racconta.

Anche Tiziana Giardoni torna sul tragico momento della scomparsa, avvenuta in piena pandemia: “Devo dire che faccio ancora molta fatica a guardare le immagini di quello che è stato un disastro, un disastro vero. Erano momenti terribili perché si vivevano da soli. Nonostante la vicinanza di tanti amici, io l’ho vissuta da sola. Perché era bruttissimo non poterti far abbracciare, io avevo bisogno di abbracci, di forza, di qualcuno che mi stringesse. E io non ho potuto avere nemmeno un abbraccio in quel periodo. Non si poteva andare da nessuna parte, nessuno è potuto venire da me, e restare un po’ con me. Certo, avevo la mia famiglia, che però viveva un altro dramma. Ho vissuto un doppio dolore e faccio fatica ancora oggi a ricordarlo. Cerco di andare avanti e di trovare la forza. Lo faccio per Stefano oltre che per me”.

Tra pochi giorni, il 25 settembre all’Auditorium Parco della Musica, verrà anche celebrato sul palco da tanti colleghi musicisti, con i Pooh insieme a Fiorello, e tanti altri artisti. “Un atto di amore nei confronti di un fratello, di un amico – aggiunge Roby Facchinetti in collegamento – Abbiamo condiviso una vita, tutto. Ma è anche un atto di riconoscenza perché lui ha fatto veramente tanto per la nostra storia. Domenica sera deve essere un modo per ricordarlo, col sorriso, perché lui era una persona che amava il sorriso e ridere. Aveva questo suo modo così ironico di affrontare la vita, che era la sua grande forza. La mancanza si sente, si avverte molto forte quando se ne va per sempre una persona della tua vita. Perché Stefano ha rappresentato e continua a rappresentare la nostra vita. Io ho avuto la fortuna – e uso questo termine – di lavorare con lui dopo che i Pooh nel 2016 sono scesi dal palco per l’ultima volta. Abbiamo lavorato per tre anni insieme ogni giorno facendo dei brani, fra cui “Rinascerò, rinascerai”, che è stato un vero miracolo. Lui scrisse sulle mie note questa poesia vera, e questa frase che continua a risuonarmi in testa. “Quando tutto sarà finito, torneremo a riveder le stelle”. Io questa frase lo voglio ricordare, perché lui in questo momento di stelle ne starà vedendo veramente tantissime. Come se fosse stato per lui un qualcosa di premonitore, di sentire che forse era così. E allora io me lo voglio ricordare così, con questo brano che voleva essere un inno alla vita, anche se invece per lui purtroppo non è stato così”, conclude Facchinetti il sentito omaggio all’amico.

Il programma ‘Storie Italiane’ è andato in onda oggi, giovedì 22 settembre, su Rai 1 alle 9,50.