ROMA – “Oggi Primo Maggio festeggiamo la grande rivoluzione preannunciata dalla nostra Costituzione riguardante il lavoro: “Repubblica fondata sul lavoro”, “Diritto al lavoro”, “condizioni che rendano effettivo questo diritto”, “un’esistenza libera e dignitosa” assicurata a ogni lavoratore e alla sua famiglia. Una rivoluzione che, a distanza di 76 anni, ancora stentiamo a realizzare. Ci sono persone in povertà, senza nessuna opportunità di lavoro, con lavori precari, con bassi salari, sfruttate, costrette a lavorare in nero, discriminate sul lavoro, che muoiono a causa del lavoro”. Lo scrive sui social il leader del M5S, Giuseppe Conte.
“Oggi – aggiunge – ho celebrato questa giornata di festa, ma anche di una rivoluzione mancata, a Portella della Ginestra, ricordando l’eccidio del Primo Maggio del 1947, che segna la prima strage politico-mafiosa della nostra storia repubblicana”. Poi Conte conclude ricordando le parole di Danilo Dolci dedicate a questa strage, dopo anni di un’ampia ricerca documentale, frutto anche delle dirette testimonianze di alcuni componenti della banda di Salvatore Giuliano intervistati in carcere: “Gli italiani devono sapere che Portella della Ginestra è la chiave per comprendere la vera storia della nostra Repubblica. Le regole della politica italiana di questo mezzo secolo sono state scritte con il sangue delle vittime di quella strage”.