Il programma espositivo 2023 di Galleria Borghese a Roma

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Galleria Borghese di Roma annuncia il nuovo programma espositivo 2023 con tre appuntamenti speciali e importanti iniziative

Giuseppe Penone, Pensieri di foglie, Thoughts of Leaves, 2014, bronzo, bronze, ph. © Archivio Penone.jpg

ROMA – Il nuovo anno si caratterizza per una mostra di arte contemporanea “Giuseppe Penone. Gesti Universali” con l’intento di riattivare quel naturale scambio osmotico fra il museo e il parco circostante, rapporto che ha ispirato e continua ad ispirare, idealmente e concretamente, numerose opere del museo.

In primavera, in continuità con le ricerche avviate nel 2020 per approfondire la conoscenza della pittura di paesaggio e il rapporto tra arte e natura, verrà inaugurata la mostra “Dosso Dossi. Il fregio di Enea” che ricostruisce il rapporto tra la pittura e l’elemento naturale: rapporto di cui sono rappresentazione plastica numerose opere in collezione. I visitatori sono così portati a riflettere sulla natura culturale del paesaggio, su quanto l’ambiente circostante e i materiali della natura siano stati ispirazione e oggetto dell’attività degli artisti.

In autunno sarà la volta della grande mostra “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma” che ripercorrendo i disegni e i dipinti del grande artista fiammingo, giunto a Roma per vedere e imparare, intende evidenziare lo straordinario contributo dell’artista a una nuova idea dell’antico e ai concetti di naturale e di imitazione nella Roma degli anni Venti del XVII secolo, alle soglie del Barocco.

“Il percorso del 2023 di Galleria Borghese ha come cardine lo sguardo da lontano: Roma e l’Italia viste dagli artisti stranieri: un viaggio fondamentale alla scoperta del patrimonio culturale italiano e della collezione Borghese in particolare, le opere che qui custodiamo, studiamo e valorizziamo” afferma la direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti.

Giuseppe Penone. Gesti universali
a cura di Francesco Stocchi
14 marzo – 28 maggio 2023
I Giardini segreti saranno la cornice dell’intervento di uno degli esponenti più importanti dell’Arte Povera, Giuseppe Penone, da sempre interessato al rapporto tra uomo e natura. Immersa nella storia, la sua pratica è caratterizzata dalla costante unione della scultura con l’osservazione della natura. Le sue opere evidenziano questa simbiosi e sottolineano la fluidità che accomuna tutti gli elementi vegetali, umani e minerali. La mostra avrà luogo nei giardini e in una parte delle sale ubicate al piano terra, dove è maggiore l’osmosi tra esterno e interno, tra parco e villa.

Dosso Dossi. Il fregio di Enea
a cura di Marina Minozzi
4 aprile – 11 giugno 2023
La prima mostra mai dedicata al Fregio di Enea di Dosso Dossi è incentrata sulle affascinanti e preziose tele che costituivano la serie di dieci dipinti raffiguranti scene dell’Eneide di Virgilio.
È dalla prima parte dell’Eneide che l’artista trae ispirazione per il Fregio di Enea, scegliendo episodi specifici da diversi brani del poema rappresentati con accenti inconfondibili. Caratterizzate da colori vibranti, da un’affascinante eccentricità e da composizioni molto originali, queste tele sono espressione brillante della creatività di Dosso Dossi e dell’ambiente artistico ferrarese nel Cinquecento, che acquistò una nuova vitalità nella grande stagione del Barocco. La mostra è basata su un’ambiziosa collaborazione tra istituzioni internazionali che coinvolgerà i musei che conservano le diverse parti del fregio che verranno riunite: Louvre Abu Dhabi, National Gallery of Canada, National Gallery of Art (Washington D.C.), Museo del Prado.

Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma
a cura di Francesca Cappelletti e Lucia Simonato
14 novembre 2023 – 18 febbraio 2024
Nel quadro delle iniziative rivolte a Rubens nel 2023 con Palazzo Te e Palazzo Ducale di Mantova, la Galleria Borghese dedica a Peter Paul Rubens una mostra che intende indagare come le conseguenze del suo viaggio in Italia, compiuto nel primo decennio del XVII secolo, prendano un nuovo decisivo vigore negli anni successivi al suo ritorno in patria, anche grazie ai soggiorni italiani di suoi allievi fiamminghi.
Con questo progetto si vuole sottolineare il contributo straordinario dato da Rubens a una nuova concezione dell’antico, dei concetti di naturale e di imitazione, alle soglie del Barocco, mettendo a fuoco in cosa consista la novità dirompente del suo stile nel primo decennio a Roma e come lo studio dei modelli potesse essere inteso come una ulteriore possibilità di slancio verso un nuovo mondo delle immagini.

L’eccezionale sede della Galleria Borghese offre l’opportunità inedita di vedere in relazione diretta i grandi gruppi berniniani, la statuaria antica, le altre sculture moderne, spesso opera di artisti stranieri, con i quadri e i disegni di Rubens, cogliendo l’energia cinetica con cui l’artista investì anche i capolavori dell’antichità.