Puglia, Emiliano: “Sul Piano delle Politiche Sociali è stato fatto un grande lavoro”

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Michele EmilianoBARI – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è soddisfatto del Piano delle Politiche Sociali 2022 – 2024, approvato nelle scorse settimane dalla giunta regionale. “Esprimo – ha dichiarato intervenendo, nel padiglione della regione in Fiera del Levante, alla conferenza stampa di presentazione del piano – la mia gratitudine verso l’assessore Rosa Barone e i suoi collaboratori per il grande lavoro che hanno fatto e per la capacità che hanno avuto di tenere dentro questo piano tutte le città della Puglia. I sindaci sono il nostro riferimento fondamentale nella costruzione delle politiche sociali”.

“Ovviamente – ha proseguito il governatore – per noi è anche un motivo di particolare soddisfazione il fatto che questo assessorato, dal valore storicamente simbolico per le amministrazioni di centrosinistra, sia adesso guidato dal Movimento 5 Stelle e che quest’ultimo abbia fatto un ottimo lavoro. Stiamo crescendo, anche nelle componenti più giovani della coalizione. Si sta apprendendo una cultura di governo che si allarga”.

“È importante – ha aggiunto Emiliano – che ci sia sempre equità nella gestione di tutto. Non è facile, perché le insidie sono continue, le inefficienze sono sempre dietro l’angolo. Basta una persona dietro uno sportello che non ascolti adeguatamente e non conosca ciò che si può fare per aiutare, per dare impressione ai cittadini di essere abbandonati a se stessi. Ecco perché chi ha contatti con il pubblico deve ascoltare le persone e trovare soluzioni, non dire subito ‘no’. Ci si deve arrendere – ha concluso sul tema il presidente – solo di fronte all’impossibilità, ricordando che la Regione ha comunque la possibilità di aggiustare le norme, aggiustandole continuamente, esattamente come stiamo facendo oggi, ragionando assieme a tutta la comunità su ciò che funziona ma anche e soprattutto su ciò che non funziona”.

Emiliano poi dedica un’ulteriore battuta alla presenza in maggioranza del Movimento 5 Stelle: “Aver portato il movimento dentro una cultura di governo – ha dichiarato – è un passaggio di una portata enorme dal punto di vista della civiltà politica. Escludersi a vicenda, discriminarsi a vicenda per questioni non oggettive non ha senso. Noi oggi abbiamo lanciato un segnale, trasformando una divisione in un’unità, in un Paese in cui non esiste la cultura dell’inclusione politica su obiettivi comuni. Ognuno pensa che le cose possano avvenire da sole, ma non è possibile portare a casa un risultato di interesse generale perseguendone uno di interesse particolare”.