Putin ha inoltre detto a Macron e Scholz che le forze russe sono impegnate “a ristabilire la pace” a Mariupol e nelle altre “città liberate” del Donbass. Inoltre Putin ha affermato che le forze russe “osservano strettamente le norme del diritto umanitario internazionale”. Poi il presidente russo ha detto di ritenere pericoloso l’invio di armi a Kiev, sottolineando “la questione del pericoloso invio in corso di armi occidentali in Ucraina, avvertendo dei rischi di una ulteriore destabilizzazione della situazione e dell’aggravamento della crisi umanitaria”.
Quanto ai problemi di approvvigionamento alimentare sono causati dalle sanzioni occidentali. “Basandosi su dati specifici, Vladimir Putin ha spiegato le vere ragioni delle difficoltà di approvvigionamento alimentare, che sono il risultato delle fuorvianti politiche economiche e finanziarie dei paesi occidentali, così come delle sanzioni anti russe che hanno imposto”, ha reso noto ancora il Cremlino in una nota. “La Russia è pronta a trovare soluzioni per esportazioni del grano senza ostacoli, comprese esportazioni di grano ucraino dai porti del Mar nero”, ha affermato ancora il Cremlino. “Aumentare le forniture di fertilizzanti e prodotti agricoli russi aiuterebbe a ridurre le tensioni sul mercato globale del cibo, il che necessiterebbe, naturalmente, della rimozione delle relative sanzioni”, ha concluso il Cremlino.
Dal canto loro, nella conversazione telefonica di oggi con Vladimir Putin, durata circa 80 minuti, Scholz e Macron “hanno insistito per l’immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe”, ha riferito il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebeshtreit, al termine della telefonata, durata 80 minuti, ed avvenuta “su iniziativa” del cancelliere tedesco e del presidente francese. I due leader hanno anche “esortato il presidente russo ad impegnarsi in seri negoziati con il presidente ucraino per trovare una soluzione diplomatica al conflitto”, ha aggiunto il portavoce tedesco. “Il presidente francese e il cancelliere tedesco hanno inoltre chiesto la liberazione dei circa 2500 difensori di Azovstal fatti prigionieri dalle forze russe”, ha reso noto l’Eliseo.
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