Politica

Quirinale, Fico: “Elezione entro il 3 febbraio, non ci saranno ricorsi”

ROMA – “Per me è una grandissima responsabilità come lo sono stati questi due ultimi anni. Il Parlamento è rimasto sempre aperto. Abbiamo finito tutti i protocolli di sicurezza, si parte il 24 gennaio alle 15, si voterà per blocchi da 50 e si partirà dai senatori a vita. Entreranno in Aula, si siederanno, si sanificheranno le mani, voteranno e usciranno. E si andrà avanti in questo modo. Il catafalco? Facciamo una cabina più grande e spaziosa che è maggiormente sanificabile e quindi più sicura. Non ci saranno le tendine, sarà più come una cabina elettorale”.

Così il presidente della Camera, Roberto Fico, a “Mezz’ora in più” su Rai3, in merito all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. “Al momento i positivi sono 29 alla Camera e non possono votare in base alla normativa vigente e questo non costituisce nessuna violazione di procedura costituzionale – sottolinea Fico – L’emergenza sanitaria è conclamata e importante, non dobbiamo dare messaggi sbagliati o poco univoci alle cittadinanza. I positivi al Senato forse sono tra i 6 e gli 8, non conosco il numero preciso, ma la curva è in discesa come per i deputati”.

“I no vax possono entrare alla Camera con il tampone e dunque possono venire a votare”, aggiunge. “Il presidente in carica scade il 3 febbraio? Abbiamo molti giorni di votazione, arrivare oltre mi sembrerebbe molto sui generis. Sono fiducioso perchè ci sono tante votazioni e si andrà avanti a oltranza anche sabato e domenica. Vedo meno la proroga del presidente della Repubblica e più il Presidente del Senato a interim. Ma l’auspicio è che il 3 febbraio ci sia il presidente e mi auguro che tutte le forze politiche arrivino a un nome condiviso”, dice ancora Fico.

“Rischio di ricorsi? No”, risponde. “Credo che dal 24 gennaio al 3 febbraio, guardando anche i Presidenti precedenti, dovremmo farcela. Da Presidente della Camera devo avere fiducia nelle forze politiche che facciano la scelta giusta soprattutto in un periodo molto difficile, la responsabilità è molto alta, più che in passato data l’emergenza”.

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Redazione L'Opinionista

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