Quirinale, Maraini: “C’è ancora un tabù sulla donna come rappresentante di una comunità”

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ROMA – “Sembrava scontato ma e’ ovvio che non vogliamo una donna qualsiasi”. Cosi’ la scrittrice Dacia Maraini, che insieme ad altre intellettuali e artiste aveva lanciato un appello affinche’ si potesse quando meno prendere in considerazione una donna per la carica piu’ alta dello Stato.

“Abbiamo avuto 12 uomini alla presidenza della Repubblica, eppure siamo presenti in numero uguale nella cittadinanza. La nostra candidata e’ garante della costituzione, antifascista, europeista e specchiata”. Secondo la scrittrice, il rischio e’ che a parita’ di qualita’ e riconoscimento pubblico si scelga un uomo per passivita’, perche’ e’ sempre stato cosi’.

“Le donne possono essere ammirate ma per millenni non sono state considerate per rappresentare una comunita’, c’e’ ancora un tabu’ su questo”, afferma. Eppure in Europa ci sono donne ai massimi vertici delle istituzioni tutte di centro destra pero’. C’e’ un problema a sinistra? “Paradossalmente l’individualismo della destra permette alle donne di emergere”, risponde.