“Se ci sono dei pericoli, che io da qui naturalmente non posso valutare, la decisione di ritirare i propri giornalisti per tutelarli va presa. Loro sono sul posto e di certo possono soppesarli. Se io avessi dei giornalisti in Ucraina o in Russia li farei rimpatriare”. Così all’AdnKronos Vittorio Feltri, commentando la decisione della Bbc e della Rai di ritirare i giornalisti dalla Russia, così come Bloomberg e Cnn di sospendere per il momento la loro copertura giornalistica, mentre il Washington Post ha deciso di rimuovere dalle corrispondenze dei suoi giornalisti in Russia i nomi degli autori, il luogo e la data per assicurare la sicurezza del suo personale.
“Fra l’altro – aggiunge Feltri – lì ora rischiano anche il carcere e questo peggiora le cose, in un contesto di caos creato da una guerra che non si capisce bene a cosa sia finalizzata. Non si capisce niente e diventa difficile orientarsi. Fra l’altro ho notato che i giornalisti televisivi sono quasi tutte donne, e anche brave, ma lì non ci si capisce niente. Forse queste ragazze sono anche meno abituate rispetto a noi maschietti che poi il mondo lo abbiamo girato e ne abbiamo viste di tutti i colori. Ci spaventiamo di meno, però queste donne sono brave”.
“Non so se gli inviati di un tempo in teatri rischiosi avrebbero avuto più coraggio – chiosa Feltri – è che un tempo le guerre si svolgevano di più sul terreno, adesso ci sono i missili, i cannoneggiamenti, diventa un casino anche seguire le vicende belliche. Io da molti anni non vado più nelle zone di guerra, per cui non so come mi comporterei io oggi”.
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