Cinema

“Rapito”, il nuovo film di Marco Bellocchio

ROMA – 1858, quartiere ebraico di Bologna: i soldati di Papa Pio IX irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a prendere il piccolo Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a 6 mesi, il bambino era stato segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: dovrà ricevere un’educazione cattolica.

I genitori di Edgardo, sconvolti e spalleggiati da un’opinione pubblica sempre più insofferente verso il potere temporale della Chiesa, lottano per rivederlo e faranno di tutto per riavere il figlio, costretto a dimenticare la fede ebraica e a convertirsi al cattolicesimo sotto ordine del pontefice. Un’ingiustizia che nel 1858 suscitò un caso di portata internazionale.

In concorso al Festival di Cannes 2023 e in tutte le sale cinematografiche italiane a partire dal prossimo 25 maggio, “Rapito” è il nuovo film di Marco Bellocchio con Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala, Leonardo Maltese, Filippo Timi e Fabrizio Gifuni. Bellocchio, dopo il successo di Esterno notte, torna a indagare un tema a lui molto caro, quello della religione, già affrontato in diverse sue opere, tra cui I pugni in tasca e L’ora di religione, realizzando unopera spiazzante. Curiosità: anche Steven Spielberg nutriva un forte interesse per questa storia, al punto da tentare per dieci anni di realizzarne un film lui stesso.

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Redazione L'Opinionista

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