Ed un assessore alla Civiltà classica? “Arpino è patria di Cicerone e di una parte importante della nostra civiltà”. Nel programma annunciato in Aula c’è “un festival cinematografico nazionale che investa la personalità di Mastroianni, la nomina di ingegneri dell’Economia per uscire dal dissesto finanziario, la riapertura dello storico edificio in cui per secoli è stato il liceo Tulliano”. Ma a far esplodere il neo sindaco è stato il consigliere di opposizione Niccolò Casinelli: aveva ritirato la sua candidatura a sindaco per convergere su quella del presidente d’Aula uscente Andrea Chietini (1.388 voti, 30,46%) uno dei due avversari elettorali di Sgarbi insieme al presidente d’Aula della Provincia Gianluca Quadrini (1.146 voti 25,15%).
Entrambi battuti in modo netto (630 voti sul secondo, 877 sul terzo). Per Casinelli il voto ha eletto Sgarbi ma senza dargli il sostegno della maggioranza dei cittadini in quanto la somma dei voti delle due liste avversarie è superiore ai voti ottenuti dalla lista Sgarbi. Invece di replicare che nei Comuni sotto i 15mila abitanti in Italia funziona così, il sindaco Sgarbi ha replicato: “Non accetto questo atteggiamento intimidatorio secondo il quale io non avrei vinto e non sono il sindaco di tutti. Allora indiremo un referendum e lui dirà se sono un sindaco dimezzato come dice l’opposizione. Se prenderò un solo voto in meno della metà dei partecipanti mi dimetterò”.
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