Le domande sono a carattere biennale, per investimenti da completarsi entro il 31 maggio 2026, e con erogazione del contributo che può essere richiesto: a fine lavori e collaudo dell’opera, oppure con il pagamento in forma anticipata dietro presentazione di apposita garanzia fideiussoria e saldo a fine lavori. La domanda di aiuto deve essere presentata entro il termine perentorio del 30 aprile 2024. “L’OCM Vino è una misura di un’importanza strategica. Diamo, infatti, alle imprese del settore la possibilità di accrescere la loro eccellenza qualitativa attraverso investimenti mirati su innovazione e sviluppo. Tutto ciò comporta una maggiore competitività del vino laziale nei mercati interni, ma soprattutto la volontà di colmare un gap nei mercati esteri dove il Lazio deve recitare un ruolo da protagonista, proponendosi con un approccio proattivo, mostrando non solo la diversità e la ricchezza dei suoi vini, ma anche dimostrando una capacità di innovare e magari anticipare le tendenze del settore», spiega l’assessore al Bilancio e all’Agricoltura, Giancarlo Righini.
Per la selezione delle domande presentate sono definiti i seguenti criteri di priorità e attribuzione di punteggio: effetti positivi in termini di risparmio energetico, efficienza energetica globale e processi sostenibili sotto il profilo ambientale: punti 20; imprese localizzate in zone particolari come aree colpite dal sisma o zone svantaggiate: punti 17; produzioni vitivinicole di qualità riconosciuta: punti 17; giovane imprenditore: punti 15; produzioni biologiche: punti 15. Potranno essere ammesse a finanziamento le domande di aiuto con un punteggio, attribuito in base alle priorità riportate, pari o superiore a 15 punti.
Il Bando prevede uno stanziamento iniziale di 1,2 milioni di euro. In fase di attuazione, in funzione dei livelli di partecipazione e di eventuali rimodulazioni finanziarie derivanti da sottoutilizzazioni di altre misure di sostegno della OCM vino, si potrà procedere a stanziamenti aggiuntivi. Nell’ultima campagna di aiuto il contributo pubblico concesso dalla Regione Lazio è stato, infatti, pari a più di 3 milioni di euro per investimenti complessivi per più di 7,6 milioni di euro.
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