Cultura

Riscontri positivi per il libro “Tango Argentino, la bellezza in un abbraccio” di Stefano Fava

LUCCA – Riscontri positivi per “Tango Argentino, la bellezza in un abbraccio. Storia del Tango, storie di emigranti”, libro del Prof. Stefano Fava uscito a luglio 2019 con l’editore Cinquemarzo. Il libro è stato presentato dall’autore in diverse città italiane, tra cui Milano, Bari e Cuneo.

È una storia del Tango Argentino con uno sguardo al contributo ad esso apportato dall’emigrazione italiana nella zona del Rio de La Plata a cavallo fra XIX e XX secolo. È frutto di una ventennale esperienza diretta nel settore e di un anno di ricerca specifica condotta dal Prof. Fava direttamente nell’archivio di stato, in varie istituzioni culturali e nelle maggiori biblioteche di Buenos Aires.

Al momento il libro è disponibile all’acquisto in tutte le librerie fisiche e online, tra cui Feltrinelli e Mondadori. Nella prima parte si ripercorrono le tappe dell’ondata migratoria che portò molti dei nostri connazionali a cercare fortuna al di là dell’oceano seguendo velleità e promesse che in molti casi si rivelarono illusorie.

Non si tratta di elenchi di dati statistici e di avvenimenti, ma di un racconto “scaldato” da testimonianze dirette dei nostri emigranti che, attraverso frammenti di lettere scritte spesso in un Italiano incerto, raccontano la loro storia di sogni e sofferenze. Una parte di essi e i loro discendenti contribuirono a creare il Tango.

Nella seconda parte del libro si traccia una storia di questa forma espressiva dalla sua origine nel mondo della prostituzione e della mala vita degli ambienti del porto, fino alla sua accettazione da parte della società borghese per arrivare all’apice della sua età d’oro negli anni ’40 del Novecento.

L’analisi storica e sociologica prende in considerazione lo sviluppo delle tre facce del genere: il tango come musica, come ballo e come produzione di testi delle sue canzoni, ma anziché inquadrare l’argomento in un’ottica puramente compilativa, cerca di proporre riflessioni sulla contemporaneità, sui motivi cioè per i quali il Tango è resuscitato a distanza di 150 anni dalla sua nascita e in quali modi si possano godere il suo fascino e la sua bellezza nel terzo millennio.

Il lavoro è punteggiato da sezioni chiamate “Intermezzi” in cui si raccontano, in modo più narrativo e attraverso la lente di una maggiore soggettività, episodi legati all’argomento e al processo di ricerca che ha portato alla scrittura del libro.

Da sottolineare che al momento attuale l’offerta editoriale su questo argomento è estremamente limitata. La quasi totalità dei testi sulla storia e sociologia del tango è disponibile solo in spagnolo, mentre le pubblicazioni nel nostro Paese sono pochissime e spesso si riducono a compilazioni di nomi e brani stilati in ordine alfabetico dove l’approfondimento critico è quasi sempre scarso o inesistente. Un motivo in più per scoprire questo libro.

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Redazione L'Opinionista

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