PESCARA – “C’è un problema di denatalità. C’è un problema di mancanza di giovani e una società che non ha più ragazzi, che non ha più giovani, è una società in sofferenza, è una società che si richiude su se stessa, che non ha capacità di innovazione, di invenzione, che non sta a stare al passo con i tempi. Non è solo una questione di mancanza di popolazione che noi possiamo sostituire con l’immigrazione. Qualsiasi immigrazione non può sostituire quell’elemento proprio di capacità che dà il fatto di avere ragazzi educati in Italia, che sanno cosa vogliono fare da grandi, che sanno quello che vogliono immaginare, inventare”. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, a margine di un incontro a Pescara organizzato dal Comune e dedicato alla collaborazione tra famiglia, istituzioni e scuole per il benessere dei ragazzi.
“Oggi spesso parliamo del disagio giovanile, anzi – ha affermato – parliamo praticamente solo del disagio giovanile quando parliamo dei ragazzi, ma invece i nostri ragazzi sono fantastici, sono ottimi studenti. Quando si preparano nelle università e nelle scuole italiane e poi, purtroppo, vanno all’estero, fanno sempre un’ottima riuscita. Ecco, noi vogliamo, invece, che, dopo averli preparati, restino qui, che abbiano occasioni di lavoro, di professionalità, di vita serena, di vita piena anche qui in Italia, perché non possiamo perdere queste energie che tra l’altro sono sempre più preziose, proprio perché c’è un problema di denatalità”.
A proposito del fenomeno immigrazione, Roccella ha ricordato che “noi abbiamo aperto i flussi regolari con cifre che non non erano mai state raggiunte prima, perché in realtà si lasciava il campo all’immigrazione irregolare. Noi vogliamo esattamente il contrario – ha osservato – vogliamo chiudere l’immigrazione irregolare e aprire invece ai flussi, evidentemente regolati dal governo, dallo Stato, perché non è possibile lasciare la gestione dell’immigrazione alla criminalità organizzata”.