“C’è un territorio da esplorare che io non conosco o, meglio, che conosco in parte e ho idea che sia molto più composito di quello che possiamo supporre o immaginare. E’ fatto non tanto dai cittadini della notte, da coloro che per lavoro, per insonnia o per qualche stradannato o benedetto motivo stanno svegli di notte. Mi piace pensare che ci possa essere un sottotitolo a ‘Nessun dorma’ trasformabile in ‘Nessun dorme’. Nel senso che mi piacerebbe solleticare interesse e curiosità intorno a vicende o a persone che non conosciamo evidentemente perché stanno chissà dove e fanno chissà cosa e che diventano in un momento – in cinque minuti di conversazione – un mondo interessante da conoscere”, ha dichiarato Mauro Coruzzi.
“Uso il termine, forse improprio, di ‘cacciatore’, ma è proprio una sorta di esplorazione”, ha aggiunto. “Penso ad esempio – come ahimè faccio sempre con i riferimenti alla musica – a una canzone strepitosa come ‘Una notte in Italia’ di Ivano Fossati, così come per contrasto penso anche a ‘Ma la notte no’ di Arbore. L’obiettivo è mettere vicine, appaiare o tenere in qualche modo su un binario in parallelo storie e persone molto differenti tra loro. La radio unificante è inclusiva. ‘Very Normal People’ significa questo: l’inclusivo non si tiene fuori nulla, tutto ciò che ha un senso e che è in un qualche modo d’aiuto deve avere un luogo e questo luogo è la radio”, ha concluso Coruzzi.
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