Santanchè: “La Sicilia ha tutto, ora si investa in sostenibilità”

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CATANIA – “I rimborsi ai turisti per i disagi patiti sono un punto di partenza”. Così il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, al quotidiano La Sicilia, in merito ai fondi inseriti nel decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri e destinati alla Regione siciliana. “Il governo ha subito messo a disposizione tutte le misure possibili – sottolinea il ministro – Il fondo da 10 milioni – a cui ne abbiamo aggiunti 5 a seguito dell’emergenza incendi che ha colpito anche la Regione Sardegna – è una risposta importante e tempestiva dopo i tanti eventi che si sono verificati, per i turisti che non sono stati rimborsati ma anche per tutti gli operatori del settore che hanno subito ritardi, disagi, disdette e danni. Pensiamo anche solo alla difficoltà di raggiungere la meta prescelta. Adesso abbiamo stanziato il fondo, a breve spiegheremo come fare per fare arrivare i soldi al più presto a chi ne ha diritto”.

A proposito della gestione dell’emergenza all’aeroporto Fontanarossa di Catania, “non c’è stato alcun atteggiamento duro di Fdi – spiega Daniela Santanchè -, si è solo detto che bisogna rivedere il sistema aeroportuale siciliano nel suo insieme. Non bisogna vedere la polemica dove non c’è. Invece, va detto che tutti i ministri competenti si sono messi a disposizione della Regione per aiutarla in questo momento difficile. Certo, ci sono stati scambi di opinione, anche accesi, ma questo non è fare polemica. C’è necessità di capire che bisogna mettere mano al sistema aeroportuale siciliano, tutto”.

“Ne parleremo con il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini – aggiunge – Per la prima volta dopo anni c’è un governo politico fatto di partiti che stanno bene insieme perchè hanno la stessa visione delle cose. E’ una squadra che funziona molto, il nostro slogan è “lavorare e migliorare'”.

E infine: “Investire nel turismo è importantissimo – sostiene il ministro Santanchè – perchè, fra l’altro, crea occupazione. La Sicilia ha tutto e deve metterlo a reddito, ma prima di tutto deve vincere la sfida della qualità dei servizi. Pensiamo che negli Usa si fanno code chilometriche per vedere vulcani spenti, e invece qui c’è l’Etna che è attivo e che deve essere maggiormente valorizzato come sito Unesco. Pensiamo a tutte le bellezze che in Sicilia possono essere valorizzate, partendo dagli investimenti con i 25 milioni che abbiamo stanziato per il turismo sostenibile, o con i 39 milioni agli agenti di viaggio e ai tour operator. Non dimentichiamo l’occasione rappresentata da Agrigento Capitale della Cultura 2025. E poi il Piano nazionale dei borghi, che faremo con le Regioni. In quattro parole: alla Sicilia servono programmazione, organizzazione, gestione e destagionalizzazione”.