È dedicato a “L. e a tutte le donne che hanno il coraggio di cambiare, senza essere infallibili” il nuovo libro della scrittrice napoletana, Emilia Testa. L’opera, dal titolo evocativo, “Siamo rimaste nude nello specchio”, pubblicata dall’editore Giovane Holden Edizioni all’interno della collana “Battitore libero” – con la preziosa postfazione di Viola Conti – intende mettere luce sul ruolo delle donne, filtrando la narrazione attraverso la prospettiva femminile: un punto di vista che, spesse volte, si rivela mediato da preconcetti erronei e dalle contaminazioni di una cultura secolare e fortemente patriarcale.
E di questa cultura e dei suoi retaggi non possono che esserne vittime anche le protagoniste che si rincorrono tra le pagine di questa raffinata raccolta antologica.
Donne più vive che mai, abitate da un desiderio di indipendenza, di affermazione personale, che intendono ribellarsi, una dopo l’altra, a quel ruolo sapientemente costruito, a cui le donne tutt’oggi sono chiamate a rispondere. Donne che, svincolate dalle loro catene, sono finalmente libere di desiderare e spingere le proprie possibilità oltre quei limiti che, molte tra loro, purtroppo, hanno interiorizzato. Ma le donne di “Siamo rimaste nude nello specchio” sono vere, tangibili, così reali che, una volta conclusa la lettura, sarà difficile dimenticare. Talvolta sono alle prese con il dolore, con la rassegnazione, con il dovere di sopportare le menzogne, i tradimenti, sempre chiamate a farsi da parte, ad ascoltare i consigli degli altri, e in definitiva a non ascoltare sé stesse.
Sono donne che, di storia in storia, si fanno protagoniste di racconti di genere: prima il noir, poi il fantasy, il melodramma, ma che in tutti i casi sono guidate da una forza interiore e da una necessità di riscatto imminente.
C’è inoltre un punto di contatto tra tutte le donne presenti nell’antologia ed è l’amore che provano per le altre donne.
Un amore che va al di là dei canoni precostituiti, e che si rivela amore nella sua stessa essenza, laddove amore si intenda unione, protezione, contatto e, di conseguenza, equità.
C’è Federica, forte e indomita ma ossessionata da un amore travolgente, quello per Valeria – dove il conflitto tra natura e ragione trova terreno fertile in cui attecchire; c’è la ricerca disperata di libertà da parte della giovanissima Laura, quindicenne alle prese con tutto ciò che significhi diventare adulte, e che si rifiuta di continuare ad assecondare i progetti e le volontà della sua famiglia tradizionale; c’è Marta, che per osservare da vicino la persona che vede riflessa sullo specchio, comincia a scrivere un diario – facendo della scrittura una terapia individuale –, e che solo l’affetto per Serena riesce a metterla in salvo dalle paure e da quelle insicurezze che la attanagliano.
Le protagoniste della sofisticata raccolta di racconti di Emilia Testa sono raccontate con un lessico immediato seppur ricercato e stilisticamente alto – fattore che non dovrebbe stupire più di tanto il lettore, in virtù anche del precedente lavoro dell’autrice, una raccolta poetica dal titolo “La logica del cuore. Ho scritto «ti amo» e tante altre parole sconnesse” (Dantebus, 2021).
Sono donne alle prese con un viaggio, fisico ma soprattutto mentale – dove tutto ciò che viene letto, in realtà, tramite metafore e parole non scritte, intende raccontare qualcosa che va oltre la mera narrazione, un invito a una presa di coscienza; una strada verso la consapevolezza, quella a cui Testa ci invita e che si fa universale a partire dall’urgenza delle tematiche portate sulla pagina. Fino a rispondere alla medesima necessità più alta della letteratura: veicolare idee e messaggi urgenti, senza mai dimenticare di raccontare al lettore una storia che lo accompagni per qualche ora di pura estasi letteraria.
SCHEDA DEL LIBRO
Titolo dell’opera: Siamo rimaste nude nello specchio
Autrice: Emilia Testa
Editore: Giovane Holden Edizioni
Genere: Antologia di racconti
Pagine: 184
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