Cultura

“Sono cose che passano”, il ritorno al romanzo di Pietrangelo Buttafuoco

MILANO – “Sono cose che passano” segna il ritorno al romanzo di Pietrangelo Buttafuoco, di uno dei più originali scrittori del nostro tempo: un divorzio all’italiana che si trasforma in un moderno Faust al femminile.

Nel secondo dopoguerra il barone di dubbia nobiltà Rodolfo Polizzi sposa Ottavia principessa di Bauci e la porta con sé, a Leonforte, un paese dell’entroterra di Sicilia. In quell’estate del 1951 dove, poco lontano, sull’isola di Vulcano Roberto Rossellini s’innamorava di Ingrid Bergman e, a Capo d’Orlando, gli zii di Ottavia Lucio Piccolo con i fratelli Casimiro e Agata Giovanna ricevevano il jet set internazionale, a casa del candido Rodolfo e della sua tirannica madre arrivava Lucy Thompson, la compagna di college della moglie a svegliare i trascorsi di gioventù nella cerchia di Sir ALieister Crowley.

Sotto gli occhi della signorina Lia, entusiasta testimone di una stagione elettrizzante, mentre il barone Polizzi si ammala e la principessa si lascia sedurre da un capomastro, l’intera Leonforte si trasforma in un pandemonio. Ma qualche anno dopo Carlo Delcroix, un eroe soldato – cieco e mutilato – la spinge a una scelta cruciale, ma forse vana.

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Redazione L'Opinionista

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