Nel 1993, quattro anni dopo la caduta del Muro di Berlino e nel bel mezzo del trionfo della democrazia liberale, Derrida scrisse un libro precursore sull’eredità di Marx. Non si tratta di un tardivo allineamento al marxismo, ma di un ritorno di Marx e di tutti coloro che lo hanno abitato come spettri del nuovo ordine mondiale. E una decostruzione fedele allo spirito del marxismo; o almeno a uno di essi, perché ce n’è più di uno. La riconciliazione è possibile tra un’idea divenuta spettrale e l’imparare finalmente a vivere, tra un tempo disgiunto e un tempo dalla lunga durata.
Per vegliare sul futuro e pensare a ciò che potrebbe ancora accadere, è necessario lasciare o ridare parola ai fantasmi; ci richiameranno sempre alla nostra responsabilità. Presa di posizione, gesto politico, dichiarazione di resistenza allo Stato globale, decostruzione del diritto internazionale, c’è tutto. Leggere Spettri di Marx a trent’anni dalla sua pubblicazione significa anche dialogare con gli spettri di Derrida, cogliere l’idea di una possibile rivoluzione a venire.
Questa nuova edizione include un dibattito inedito con Étienne Balibar, tenutosi il 1° febbraio 1994 presso il Collège international de Philosophie, correzioni infratestuali dello stesso Derrida ed estratti di corrispondenza.
SCHEDA DEL LIBRO
Titolo Spettri di Marx
Sottotitolo Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale. Nuova edizione
Autore Jacques Derrida
Collana Scienza e idee, 3
Editore Raffaello Cortina Editore
Formato
Formato Libro
Libro
Pagine 288
Pubblicazione 06/2025
ISBN 9788832857580