I turisti e la piccola comunità che stabilmente vive a Ginostra, minuscolo borgo di Stromboli raggiungibile solo via mare, tengono lo sguardo rivolto alla montagna. Telefonini e macchine fotografiche sono pronti a catturare la luce rosso intenso dell’eruzione, ma sull’isola, solo un mese fa teatro di una violentissima esplosione costata la vita a un escursionista, non c’è paura. La notte scorsa una sequenza esplosiva dall’area centro-meridionale ha determinato la ricaduta di materiale piroclastico su Ginostra. Ed è stato osservato un aumento dell’ampiezza e della frequenza dei segnali sismici. “Continua l’eruzione con colate laviche incandescenti che scendono lungo la sciara del fuoco”, si legge nel bollettino diramato dalla sala operativa dell’Ingv.
“Si sono così create due nubi ardenti che hanno ripercorso la sciara del fuoco e si sono riversate in mare, e un trabocco lavico nei giorni successivi”. Poi il vulcano si è mantenuto in una condizione di stabilità. Il 28 agosto ecco “un’altra esplosione parossistica – prosegue Privitera – come quella del 3 luglio, ma con un’intensità minore con un solo flusso di colata”. Fino alla notte scorsa, quando “c’è stata – analizza il geologo – un’esplosione più intensa delle altre che ha determinato la caduta di cenere vulcanica sulle spiagge”. Alcuni abitanti di Ginostra raccontano di lievi scosse di terremoto seguite a una delle esplosioni.
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