ROMA – Tasso di occupazione ai massimi dal 1977 a giugno, anche se resta la questione dell’occupazione giovanile. Secondo l’Istat infatti l’occupazione a giugno aumenta (+0,4%, pari a +86mila) per entrambi i sessi, per i dipendenti permanenti e in tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 35-49enni tra i quali diminuisce; in calo anche gli autonomi e i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione sale al 60,1% (+0,2 punti). Il lieve calo del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità rispetto a maggio) si osserva tra le donne e tra chi ha più di 25 anni d’età.
Il tasso di disoccupazione è stabile all’8,1% e sale al 23,1% tra i giovani (+1,7 punti). “Rispetto a giugno 2021 – spiega l’istituto – l’incremento di oltre 400mila occupati è determinato dai dipendenti che, a giugno 2022, ammontano a 18 milioni e 100mila, il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica. Il tasso di occupazione sale a 60,1% (valore record dal 1977), quello di disoccupazione è stabile all’8,1% e il tasso di inattività scende al 34,5%”. Per Nomisma, il dato sull’occupazione è positivo, ma occorre fare attenzione sulla mancanza di competenze.
“Il dato positivo dell’occupazione – spiega Lucio Poma, capo economista di Nomisma – va a coronare quello positivo della crescita del Pil trimestrale, del fatturato industriale e dell’inflazione che è rimasta alta ma stabile. Rafforza anche la stima del Fondo monetario internazionale che presagisce un’Italia che cresce in controcorrente rispetto alla maggior parte delle economie mondiali – prosegue – Tuttavia, tanto più l’occupazione cresce, tanto più emerge la questione delle ‘competenze mancanti’, sia ad alto livello di scolarizzazione (ingegneri, fisici e matematici), sia ad un livello intermedio (ITS e professionali). È tempo, che l’ottimo apparato formativo di questo paese prenda coscienza che la richiesta da parte delle imprese è superiore all’offerta, su una larga banda di competenze. È necessario aumentare gli sforzi nelle politiche di orientamento oltre a potenziare i percorsi di laurea maggiorante appetibili per le imprese”.
Anche per Confcommercio, la crescita degli occupati a giugno conferma la vivacità del Pil del secondo trimestre dell’anno. Resta, comunque, debole l’occupazione indipendente (-27mila unità su maggio) e, più in generale, permangono le fragilità prospettiche dello scenario internazionale che si rifletteranno in un forte rallentamento dell’attività economica e dei consumi nella seconda parte dell’anno. E’ tuttavia necessario, per la confederazione, rimarcare come le performance del sistema Italia si confermino ben al di sopra delle aspettative, aggiunge l’associazione.