Terrana (Udc): “Bene il Grande Centro, sia unione di intenti e non solo un miscuglio di sigle”

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PALERMO – Il Coordinatore Politico dell’Udc Italia in Sicilia, l’On. Decio Terrana, commenta positivamente la proposta di collaborazione tra i vari gruppi Centristi all’Ars: l’Udc Italia, Italia Viva ed i Popolari. Invita prima di tutto ad una coesione di idee, come espresso dalla bozza di documento firmata da tutti, ma evidenzia come si debba trovare un’unione di intenti ed evitare di mettere assieme solo diverse sigle politiche.

“L’Udc Italia rappresenta oggi il Partito Politico più forte dell’Area Centrista Siciliana – dice l’On. Terrana – E’ stato da sempre catalizzatore di tutti quei gruppi moderati e del mondo cattolico che hanno sempre visto nello Scudo Crociato un vero e proprio punto di riferimento. Il nostro elettorato da tempo si auspica una forza politica di centro che si rifaccia alla dottrina sociale, che metta al centro l’uomo, la salvaguardia della famiglia, la ricerca, la tutela e la dignità del lavoro e dei lavoratori, la funzione sociale del capitale, la promozione dello studio e la ricerca scientifica come servizio all’umanità e l’armonia tra le diverse classi sociali. Il nostro Segretario Nazionale Lorenzo Cesa ha fin ora portato avanti con grande determinazione il progetto di coesione tra tutte le forze moderate e le associazioni del mondo cattolico, con i grandi risultati degli ultimi mesi e come già fatto a Roma il 18 Gennaio con la partecipazione di 36 associazioni cattoliche e di volontariato. La bozza di documento che abbiamo firmato è sicuramente un ottimo inizio di un percorso comune e di collaborazione tra le diverse aree centriste all’Ars; dobbiamo però essere attenti a non trasformare questo percorso in un mettere assieme diverse sigle politiche che finiscono poi per non trovare coesione. E’ importante essere uniti, è importante scegliere un percorso comune, è importante fondare la nostra collaborazione su basi solide così come da sempre ha fatto l’Udc con lo Scudo Crociato, simbolo di un’Italia che ha primeggiato nel mondo. Ma non per guardare al passato, non per rivivere vecchie nostalgie. Ormai c’è una Classe Politica che ha fatto il suo corso, dobbiamo formare i più Giovani e credere nelle loro possibilità, dobbiamo credere in una nuova Classe Dirigente Politica che sia pronta e preparata per far tornare grande il nostro Paese”.