Turismo outdoor, in Italia vale 44 milioni di presenze

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ROMA – Trekking e sport all’aria aperta, forest bathing, alto lusso in luoghi “nature” e viaggi in solitaria nel verde (amati specialmente dagli stranieri) sono solo alcuni degli elementi di attrazione che nel 2018 in Italia nel periodo marzo/ottobre – secondo i calcoli dell’Osservatorio italiano del turismo outdoor di Jfc – ha portato a 13 milioni 609 mila, superando di circa 750 mila arrivi quelli previsti a inizio anno per il turismo outdoor. Ancora piu’ rilevante il dato consuntivo delle presenze, che ha raggiunto quota 41 milioni 201 mila (segnando una differenza positiva, rispetto alle previsioni, di oltre 1 milione 800 mila presenze). Nel 2019 si prevede un incremento del +4,1% degli arrivi e del +8,1% delle presenze, raggiungendo quindi rispettivamente i 14 milioni 174 mila e i 44 milioni 559 mila. Nell’anno in corso si prevede un aumento legato soprattutto agli under 30 e agli over 60, anche se l’eta’ media rimane comunque immutata a 44 anni e 3 mesi.

“Quando si parla di “turismo outdoor” sempre piu’ spesso il tema delle discipline sportive – dice Massimo Feruzzi, responsabile di Jfc – si integra con un sistema di servizi che devono essere non solo presenti sul territorio, ma anche altamente connessi con l’esperienza stessa dell’outdoor. In sostanza, un piccolo gruppo di amici che decide di trascorrere insieme alcuni giorni in bicicletta ripercorrendo le strade di Pantani vuole anche dormire in un agriturismo sulle colline romagnole e cenare in una trattoria tipica dell’entroterra. Per quanto riguarda le discipline sportive, nel 2019 si manifesta un dualismo sempre piu’ accentuato tra le opzioni slow e quelle adrenaliniche”.

Su base regionale le regioni italiane leader in questo specifico segmento di mercato sono il Trentino Alto Adige e, a seguire, la Sardegna e l’Emilia Romagna, ma il dato piu’ interessante e’ certamente quello riferito agli andamenti rispetto allo scorso anno. Si segnala infatti che le regioni che otterranno i maggiori indici di crescita nel 2019 saranno il Piemonte (+9,8%) e l’Abruzzo (+9,7%), seguiti dalla Campania (+7,8%) e dal Friuli Venezia Giulia (+6,1%). I “turisti outdoor” italiani possono essere divisi in sette diverse categorie, differenziate in base al loro approccio all’attivita’ sportiva outdoor:

– l’adrenaline seeker: il ricercatore di esperienze adrenaliniche, anche differenziate, fortemente individualista;

– lo sportivo d’azione: alla ricerca di un rapporto diretto con la natura, solo all’aperto, massima prestazione, impegno totale;

– il naturista/centralista: alla ricerca dell’esperienza, coinvolto in maniera immersiva, focalizzato su una disciplina;

– l’atleta urbano: in fuga dallo stress, allenato ed atletico, alla ricerca di sfide competitive; – l’eterno ricercatore: alla continua ricerca di aspirazione sportiva, amante dell’avventura, con scarsa continuita’ e coinvolgimento;

– lo slower: sportivo a bassa intensita’, emotivamente guidato, alla ricerca di un godimento/benessere personale;

– l’adiacente aggregato: interessato alla disciplina come momento aggregante ma con un basso indice di coinvolgimento.