“Purtroppo – aggiunge – siamo in ritardo come Paese, dovevamo diversificare molto prima ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo. Nell’ultimo mese e mezzo sono stato in Algeria, Qatar, Angola, Congo, Mozambico e Azerbaigian, tutti questi Paesi si sono detti disponibili ad aumentare le forniture energetiche all’Italia e questo ci renderà un Paese più indipendente dai ricatti”.
“La Nato – sottolinea Di Maio – non può entrare in guerra, noi non lavoriamo a un coinvolgimento della Nato, non lavoriamo ad una ‘No Fly Zonè nè a interventi diretti. Tutti siamo d’accordo, anche il segretario Stoltenberg, che dobbiamo evitare una terza guerra mondiale. Per ora c’è una guerra mondiale dei prezzi”.
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