Ucraina, Prodi: “Il domatore della tigre ora è la Cina”

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Romano Prodi
Romano Prodi – foto da sito ufficiale romanoprodi.it

ROMA – “Appena ho visto che i due litiganti, le due forze sul campo, le due nazioni in guerra”, cioè Ucraina e Russia, “non potevano avere un accordo ho detto: ‘qui l’accordo nasce solo dalle due grandi potenze mondiali”, cioè Stati Uniti e Cina. Lo ha detto l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi nel corso del confronto online “Il dragone tra le aquile. Stati Uniti, Cina e Russia di fronte alla guerra in Ucraina”, con il presidente della commissione esteri della Camera, Piero Fassino, e la giornalista e scrittrice Alessandra Longo.

“L’ho detto con dispiacere evidentemente – ha sottolineato Prodi -, perché avrei preferito dire ‘c è la mediazione europea’ e in futuro ci sarà se faremo la politica estera comune, ma oggi no. Oggi no, perché ci snobbano, perché non ci ritengono al livello e allora solo le due grandi potenze” potranno forzare Russia e Ucraina a un accordo.

“E qui – ha detto Prodi riprendendo la metafora della tigre e il sonaglio usata dal presidente cinese Xi Jinping nel recente colloquio col presidente Usa Joe Biden – “arriva il problema del sonaglio: può anche aver ragione storicamente” Xi Jinping “quando dice che il sonaglio alla tigre l’hanno messo gli Stati Uniti”, in realtà “l’hanno messo in tanti, secondo me. Però il vero problema è che adesso il domatore della tigre è la Cina. Quindi è inutile poi andare a fare tante analisi sul passato”. Usa e Cina, ha concluso l’ex premier, “si devono mettere d’accordo e io credo che abbiano un grandissimo interesse tutte e due” ad arrivare “a un accordo”.