Ue, Brunetta: “Serve Patto di stabilità basato su tendenze, non decimali”

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BRUXELLES – La riforma del Patto di stabilità europeo dovrà essere fatta guardando alle tendenze, e non ai decimali del rapporto deficit/Pil, affinché diventi davvero un Patto di crescita, più che di stabilità. Lo ha affermato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, incontrando i giornalisti questa mattina a Bruxelles dopo i suoi colloqui in due giorni con i commissari europei responsabili per il Bilancio, Johannes Hahn, e per l’Economia, Paolo Gentiloni, e con il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis.

Della riforma del Patto, ha riferito Brunetta, “ho parlato con Gentiloni, che ha già delineato la prospettiva in diverse occasioni pubbliche e interviste. Occorreranno alcuni mesi per ridefinire i due strumenti che hanno consentito all’Europa di uscire dalla pandemia, con la sospensione delle regole: il ‘Temporary framework’ (Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, ndr) e la ‘Escape clause'” la Clausola generale di sospensione del Patto di stabilità.

“Ma non si può andare avanti all’infinito con le sospensioni delle regole. Occorre definire un nuovo modo di gestire gli aiuti di Stato e un nuovo modo di gestire il Patto di stabilità; che più che di stabilità dovrà essere – ha osservato il ministro – un Patto di crescita”. Bisognerà gestirlo, ha sottolineato, “non con i decimali, ma con le tendenze, le strategie, la flessibilità, l’intelligenza. Le regole servono, e serve una regola per il rientro del debito, altrimenti il sistema sarebbe esplosivo; ma servono – ha concluso Brunetta – regole intelligenti, alla Guido Carli, il grande costruttore dell’euro e del Patto di stabilità, che diceva, appunto, che contano le tendenze, non contano i decimali”.