Il perché lo spiega lo stesso Palazzo: “Mi piacciono la modalità discografiche dei tardi anni sessanta, quando gli album erano discorsi coerenti che si sviluppavano su più canzoni e i singoli inediti intermezzi di energia e vivacità o momenti espressivi conclusi in loro stessi. “Ondina”, che vede la preziosa collaborazione di Piero Delle Monache al sax, è entrambe le cose e rimanda stilisticamente al piano temporale di “Canzoni della notte e della controra”, cioè la canzone italiana fra gli anni ’30 e gli anni ’60 reimmaginata con la tecnologia di oggi, ma con il tiro ritmico de “L’Eden dei lunatici”. “La Nubiana” è nata da una ricerca sui ritmi del pop egiziano degli anni ’60 mescolati all’armonia del pop italiano della stessa epoca e ne è venuto fuori un surf da film di fantascienza che ha qualcosa dell’amato progetto El Santo Nada, però con voce e testo. Mare ed estate sono ovviamente personaggi importanti di queste due canzoni di sensualità e amore”.
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