Veltroni prepara un film su Pio La Torre

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ROMA – A Pio La Torre, segretario regionale del Pci in Sicilia ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982 a Palermo, è dedicato il nuovo documentario di Walter Veltroni. Lo annuncia all’ANSA la produzione, la società indipendente Minerva Pictures. Le riprese tra Palermo, la Sicilia e Roma. La Torre fu ucciso quando in Sicilia l’intreccio tra mafia, terrorismo politico e Stato deviato si manifestò nel modo più cruento.

In tre anni, 40 anni fa insieme a esponenti delle forze dell’ordine, magistrati e professionisti, furono uccisi Boris Giuliano, Cesare Terranova, Piersanti Mattarella, Gaetano Costa e Carlo Alberto dalla Chiesa. La mafia, come tornerà a fare dieci anni dopo con gli omicidi di Falcone e Borsellino (di cui oggi ricorre l’anniversario della morte in Via D’Amelio), si intreccia con la politica e il potere, si fa, di volta in volta, mandante ed esecutore di assassini e stragi.

Pio la Torre e Rosario di Salvo, suo autista e amico, vengono uccisi perché il leader politico della sinistra siciliana ha denunciato con forza il carattere della mafia come sistema, ha approntato una legge che introduceva il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni e si è opposto alla costruzione di una base americana a Comiso che aveva destato forte interesse nelle organizzazioni criminali.

Veltroni torna così a raccontare il nostro passato recente attraverso il ritratto di un uomo intenso, schivo, determinato, che la morte ha reso drammaticamente uno dei tanti eroi di cui, purtroppo, il Paese ha avuto bisogno: “Conoscevo da anni Pio e gli volevo bene. Occuparmi della sua vita e dell’assassinio suo e di Rosario di Salvo è un onore e una grande responsabilità. Con la collaborazione dei suoi figli Franco e Filippo e dei suoi tanti amici e compagni cercheremo di ricostruire la vita di un dirigente della sinistra, di un uomo che non ha mai smesso di combattere mafia e poteri forti, che ha aiutato il paese a comprendere e combattere il sistema mafioso”.

La vita di Pio La Torre emergerà da interviste, registrazioni di processi, testimonianze, archivi delle tv locali siciliane, interventi ai congressi di partito o in Parlamento, dai ricordi e dalle immagini inedite condivise dalla famiglia.