Veneto, incrementati di 40 milioni i fondi per le strutture per disabili

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VENEZIA – “L’impegno a sostegno del sociale non è fatto solo di fondi, ma anche di presa in carico, conoscenza, condivisione e ascolto. Dietro ogni provvedimento c’è un profondo lavoro di conoscenza del sistema, un percorso imprescindibile, soprattutto quando si allocano le risorse o si ampliano i servizi. Sono tante le comunità, le strutture, i centri che ho visitato e in ognuno ho imparato qualcosa. Innanzitutto a riconoscere i bisogni, quelli veri. Ho raccolto suggerimenti, ma anche lamentele che mi sono servite per migliorare. Questo provvedimento di Giunta, arriva dopo una attenta valutazione dell’intero sistema della presa in carico della nostra regione e rappresenta un tassello per migliorarlo, gettando le basi per i progetti futuri”.

Sono parole dell’assessore veneto alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, nel giorno in cui la Giunta regionale ha approvato l’atto di programmazione in cui è previsto un incremento dei fondi agli enti gestori accreditati dei Centri Diurni e delle Comunità Alloggio per le persone con disabilità. Il provvedimento interviene a sostegno delle quote di rilievo sanitario con ulteriori 13.400.000 euro annui a partire dallo scorso primo gennaio per un incremento complessivo di 40.200.000 euro nel triennio 2022-2024.

“Questo atto di programmazione è un riconoscimento del lavoro che hanno svolto e stanno svolgendo gli enti che garantiscono questi servizi fondamentali nella presa in carico di persone disabili – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali – Un lavoro che non è solo a beneficio della singola persona ma anche di numerosissime famiglie che vengono sostenute e affiancate nell’assistenza al loro congiunto. La rilevanza sociale, quindi, è importantissima; la Regione ha sempre dimostrato grande attenzione a questo settore e con questo provvedimento affronta un altro passo non secondario. Mi sono resa conto di quanto sia forte l’impegno di chi lavora in queste strutture e di come il recupero di una persona con disabilità rappresenti un successo per l’intera collettività. È solo attraverso un’integrazione vera che si crea un tessuto sociale a misura di cittadino”.

“La programmazione regionale – prosegue – non si limita a fissare un incremento sensibile dei fondi per le rette. Intende ripensare il sistema delle unità di offerta in ambito residenziale e semiresidenziale a beneficio della disabilità rendendolo più coerente ai profili di gravità fisica e funzionale della persona assistita, all’evoluzione dei bisogni anche rispetto all’invecchiamento e agli elementi di variabilità delle necessità. Per quanto riguarda le Comunità Alloggio, ad esempio, è prevista una vera novità. Gli importi per le rette non si basano più su tre tipologie di livello assistenziale: basso, medio e alto ma su due perché questi ultimi saranno unificati”.