Vincenzo Salemme: “Napoletano? E famme ‘na pizza” riparte da Milano

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vincenzo salemmeMILANO – Vincenzo Salemme si appresta a tornare in teatro con “Napoletano? E famme ‘na pizza”: «Intanto noi ricominciamo da Milano! – scrive su Facebook l’attore, commediografo, sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico e scrittore – Vi aspetto dal 4 al 16 gennaio al Teatro Manzoni”. Per acquistare i biglietti, bisogna cliccare qui: https://www.ticketone.it/artist/vincenzo-salemme/.

Dall’ultimo libro di Vincenzo Salemme è nato uno spettacolo teatrale omonimo – prodotto da Valeria Esposito per Chi è di scena! srl. È una confessione sincera ed esilarante sui luoghi comuni partenopei, perché a volte essere napoletani è difficile. Più di quarant’anni di carriera costellati da grandi successi gli sono valsi l’assegnazione del Premio alla Carriera (al BCT – Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento, il 28 luglio). L’arte, il garbo e l’ironia sono gli elementi distintivi della sua arte: dagli esordi come attore con un’intensissima vita teatrale partita nel ‘78 con il Maestro Eduardo De Filippo fino ad arrivare ai nostri giorni, campione di incasso a teatro (l’ultima commedia “Con tutto il cuore”, interrotta a causa del Covid, è stata vista da 150mila spettatori con un incasso di 5milioni di euro) e al cinema (dal debutto con Nanni Moretti nel 1981 ai suoi film, 11 firmati in qualità di regista e sceneggiatore).

In televisione è stato recentemente protagonista di un esperimento, su Rai2, boom d’ascolti, portando le sue commedie in diretta tv come fossero uno show televisivo vero e proprio. Dalla sua “penna” emerge tutta l’eleganza e l’accuratezza del miglior cinema e teatro italiano. E poi, dietro l’artista c’è l’uomo e tutta la sua generosità. “Ci sono momenti in cui ognuno di noi deve dare quel che può” ed è così che dopo lo stop a tutte le attività in ottemperanza delle misure di sicurezza prescritte dall’emergenza sanitaria, ora Salemme passa ai fatti.

Il tour “Napoletano? E famme ‘na pizza” è un primo passo per rispondere, o per cercare di farlo, alla grande crisi determinata dall’emergenza Covid. Per lui e per i compagni di “viaggio” con lui in tour, Antonio Guerriero, Vincenzo Borrino e Mirea Flavia Stellato, una formazione contingentata per ragioni di sicurezza. A volte essere napoletani è difficile: bisogna farsi piacere il caffè bollente, mangiare il ragù la domenica e il capitone a Natale, saper raccontare barzellette, suonare il mandolino e cantare perfettamente intonati i grandi classici della canzone partenopea, amare la pizza sopra ogni cosa, saper nuotare e fare il bagno in ogni stagione dell’anno… Ma come mai, si è chiesto Vincenzo, tutte queste pretese le subisce soltanto chi è napoletano, mentre chi nasce da un’altra parte è in fin dei conti più libero di essere e fare quel che gli pare?