BOLOGNA – “Finalmente sono qui, è un sogno che si avvera dopo tutti questi anni”. Lo ha affermato Patrick Zaki nella conferenza stampa al rettorato dell’università di Bologna. “Non ci sono parole che possano descrivere come mi sento, una bella sensazione essere nell’Università e nella città a cui appartengo”, continua. E’ il “giorno più importante della mia vita”, aggiunge, facendo con le dita il segno della vittoria.
“Devo ringraziare la mia fidanzata, mia sorella, tante persone che mi sostengono. E’ un piacere essere tornato a Bologna, la mia seconda casa”, ha detto Zaki nella conferenza stampa al rettorato dell’università di Bologna. “Grazie per lo sforzo fatto dagli italiani e da questa città meravigliosa che è Bologna. Grazie, mi avete aiutato a riprendermi la libertà, gli amici, i colleghi, le organizzazioni non governative, la società civile, l’università di Bologna, tutti coloro che hanno lavorato a livello statale e governativo in Italia fino al primo ministro”.
“Sono un ricercatore, un difensore dei diritti dell’uomo. Continuo il mio impegno per i diritti umani e questo impegno riprende qui da Bologna. Non dimentico tutte le persone che hanno pagato e stanno pagando ancora il prezzo del loro impegno tentativo di lavorare per la libertà, spero ci sia una soluzione positiva dei loro casi non solamente in Egitto”.
“Questa è una storia di successo, io ne sono l’esempio, bisogna che ce ne siano altre di persone che, come me, possano essere liberate”, ha detto Zaki, sottolineando che è necessario che “persone, come me, parlino di chi è ancora prigioniero”. E infine: “Non dobbiamo avere obiettivi a breve termine – ha concluso – Serve la giustizia, giustizia anche per Giulio Regeni”.