Zingaretti: “Bisogna costruire una proposta alternativa”

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ROMA – “La maggioranza del Parlamento ha votato l’aggiunta della parola merito alla denominazione del Ministero dell’Istruzione. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alcuni giorni fa del resto nel suo intervento di replica alla Camera dei deputati, parlando di giovani e scuola ha tra l’altro affermato: “Tutti sulla stessa linea di partenza, ma non tutti sulla stessa linea di arrivo. Dove arrivi deve dipendere da te”. Il comma due dell’articolo 3 della nostra Costituzione dice esattamente il contrario: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che … impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. È la “Repubblica” che deve rimuovere gli ostacoli, non “tu”, non il singolo individuo”.

Lo afferma Nicola Zingaretti, parlamentare del Pd. “Nessuno sottovaluta o mortifica il valore del merito delle persone”, aggiunge. “Il merito entra nell’articolo 34 della Costituzione grazie a un emendamento di Palmiro Togliatti sostenuto dal Relatore Aldo Moro nel 1946. Laddove si parla di obbligo e gratuità dell’istruzione, Togliatti volle che fosse precisato che i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi hanno diritto al raggiungimento dei più alti gradi di istruzione. Ed è stato necessario precisarlo perché già allora c’era una certezza: chi parte con uno svantaggio o da condizioni di oggettiva difficoltà, sociale o economica, da solo, anche se meritevole, non arriva agli stessi traguardi di chi parte con il vantaggio della ricchezza, dell’istruzione, di un ambiente favorevole al pieno sviluppo della persona”.

Per l’ex governatore del Lazio, le parole di Meloni “hanno assunto un significato pericoloso, ma coerente con la visione della destra, quando nei giorni successivi sono cominciate a maturare le prime scelte: taglio di due miliardi e mezzo al fondo di povertà, nessuna scelta di investimenti sul diritto allo studio nella legge di bilancio, l’autonomia differenziata che spacca l’Italia, l’accanimento disumano sul tema immigrati, taglio del reddito di cittadinanza, no al salario minimo, riduzione della spesa sanitaria reale, riduzione dei plessi scolastici e potrei continuare. Il Governo non rimuove gli ostacoli, li crea o li aumenta. Questo conferma quello che abbiamo denunciato: la destra raccoglie il consenso cavalcando il malessere generato da problemi di esclusione sociale attraverso una propaganda populista, ma quando vince e governa mostra il volto di sempre, quello di una destra classista”.

Le scelte che la maggioranza sta compiendo “aumenteranno non poco le disuguaglianze già oggi a livelli insopportabili e impongono soprattutto a noi, al Partito Democratico di reagire subito. Questo è il cuore del problema”. E Zingaretti conclude: “Bisogna costruire una proposta alternativa: quale visione, quali scelte e politiche mettere in campo per fronteggiare questa destra e aiutare il Paese. Siamo d’accordo che l’urgenza democratica sia quella ora di essere i promotori e costruttori di un modello di sviluppo radicalmente nuovo? Siamo consapevoli che questo modello innovativo debba essere incentrato, questa volta, con nettezza su un obiettivo chiaro? Io ne vedo uno sopra tutti gli altri: creare giustizia per le persone e per il pianeta. Oppure è altro? Forse sì ma allora va detto. La condizione indispensabile per condurre una battaglia così importante e difficile è la salute del Pd”.