5G, I-Com: “Le reti private al servizio delle imprese nel futuro delle telco. Sono tra le innovazioni con maggiori potenzialità per lo sviluppo del settore”

36

Rete 5GROMA – Le Private Network sono tra le innovazioni legate al 5G con le potenzialità più elevate per lo sviluppo del settore delle telecomunicazioni. Pur in ritardo rispetto alle altre grandi economie europee, come Germania e Francia, anche in Italia si sta assistendo alle prime realizzazioni di reti private 5G, nelle quali le imprese ravvisano tra i benefici principali quelli di un “maggior controllo e configurazione di rete, risorse e operazioni”, una “migliore affidabilità e resilienza della rete” e “una migliore privacy e sicurezza”. Ma per accelerare loro diffusione il Governo dovrebbe contribuire allargando le agevolazioni fiscali previste dal futuro piano “Transizione 5.0” che finora sono state escluse.

Sono questi alcuni dei temi che emergono dallo studio dal titolo “I modelli di business del 5G: come incrociare domanda e offerta” realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e Join Group nell’ambito di Futur#Lab, il progetto promosso da I-Com e WINDTRE, in collaborazione con Join Group e con la partnership di Ericsson e INWIT. L’indagine è stata presentata a Roma nel corso della terza tavola rotonda del 2023 alla quale hanno partecipato, oltre al presidente I-Com Stefano da Empoli e al Direttore External Affairs and Sustainability di WINDTRE Roberto Basso, il senior business advisor di Join Group Enrico Barsotti e la vicepresidente I-Com Silvia Compagnucci – che hanno illustrato la ricerca – il Professore di Telecomunicazioni Politecnico di Milano Antonio Capone, il Professore di Strategy, Entrepreneurship and Governance SDA Bocconi Carlo Alberto Carnevale Maffé, il CEO di Open Gate Italia Laura Rovizzi, l’External Relations, Communication & Sustainability Director Inwit Michelangelo Suigo, il Deputato di Azione-Italia Viva-Renew Europe e segretario della Commissione Finanze Mauro Del Barba e il Dirigente Divisione Attività internazionale e pianificazione delle frequenze della Direzione Generale per le tecnologie delle comunicazioni e la sicurezza informatica Ministero delle Imprese e del Made in Italy Umberto Mascia. Il dibattito è stato moderato dal presidente di Join Group Alessandra Bucci, partner dell’iniziativa.

Il rapporto evidenzia come nel mondo si colgano segnali della monetizzazione del servizio 5G nel segmento consumer ma in Italia l’ampia concorrenza ha di fatto vanificato l’introduzione della nuova generazione di tecnologia cellulare, che non frena la caduta dei fatturati. Nel quinquennio 2018-2022 i ricavi del settore telco si sono ridotti del 13,7%, passando da €31,2 a €26,9 miliardi. Il calo ha interessato sia le comunicazioni fisse che mobili anche se risulta molto più accentuato per queste ultime che, nel quinquennio di riferimento, hanno perso il 20,4% dei ricavi. La prospettiva di aumento delle sottoscrizioni al servizio, nel caso specifico della Penisola, non avrà gli effetti positivi registrati in altri paesi.

Tra le innovazioni legate al 5G con le potenzialità più elevate ci sono le Private Network al servizio delle imprese, le reti progettate specificamente per un’organizzazione aziendale con l’obiettivo di ottimizzarne e ridefinire i processi e di soddisfare le necessità in termini di copertura, prestazioni e sicurezza a livelli impossibili da raggiungere utilizzando una rete pubblica. I benefici principali che le imprese ravvisano in questa tecnologia sono un “maggior controllo e configurazione di rete, risorse e operazioni”, una “migliore affidabilità e resilienza della rete” e “una migliore privacy e sicurezza”.

Secondo i dati raccolti dalla Global Mobile Suppliers Association (GSA), alla fine del terzo trimestre del 2022 risultavano essere state implementate 955 reti private a livello globale, con un aumento di circa il 32% rispetto al 2021 e del 123% sul 2020.

In ritardo rispetto alle altre grandi economie europee, come Germania e Francia, anche in Italia stiamo assistendo alle prime realizzazioni di reti private 5G, in grado di aumentare la produttività, sfruttare le potenzialità dei dati e incrementare il livello di sicurezza delle aziende. Gli ultimi dati dello European 5G Observatory (settembre 2023) individuano 94 implementazioni di reti private mobili aziendali dislocate in 21 Stati Membri UE con una maggiore concentrazione in Germania (20) e in Francia (13), mentre lungo lo Stivale risultano attive solo quattro reti di questo tipo. Dal punto di vista settoriale, dall’analisi emerge una netta prevalenza dell’industria, che conta 50 casi, mentre al secondo posto si trova il comparto dei trasporti con 20. Relativamente all’Italia, gran parte di questi afferiscono all’industria – ne è un esempio la collaborazione tra WindTre Business e il terminal Psa Italy di Genova Prà, che punta a realizzare nei prossimi anni uno Smart Port a Genova basato su una private network 5G sicura, performante ed espandibile – e uno all’ambito istruzione e ricerca.

“Il 2024 può essere l’anno delle reti private 5G: la tecnologia è matura, i benefici sono chiari, già quest’anno abbiamo visto le prime realizzazioni pratiche. La combinazione di questi fattori può portare a una rapida crescita della diffusione di questa applicazione della nuova generazione di connessioni, che ricordiamolo sono fattore abilitante dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie decisive per la trasformazione digitale”, ha commentato il presidente I-Com Stefano da Empoli. “Il Governo può dare un impulso decisivo all’accelerazione attraverso un piano “Transizione 5.0” che dovrebbe includere tra le spese agevolate anche quelle relative alla connettività, colpevolmente esclusa dai precedenti provvedimenti”.

Un ruolo importante nell’avvicinare le imprese verso le nuove tecnologie è infatti giocato dagli incentivi per la transizione digitale. Tuttavia, tra quelle oggetto di incentivazione e sostegno non rientrano le infrastrutture di rete abilitanti le telecomunicazioni e ciò costituisce un grave deficit, poiché sussiste una significativa interconnessione tra macchinari industriali e reti. Politiche di sostegno alla domanda dovrebbero anzitutto concentrarsi sulle piccole e medie aziende che non sono in grado di attivare progetti complessi e che tuttavia verrebbero avviate sulla strada della digitalizzazione. In Italia le microimprese sono circa 4 milioni, rappresentando quasi il 95% delle aziende attive sul territorio e più del 26% del valore aggiunto realizzato.

Nell’ottica del miglioramento della copertura e delle performance delle reti 5G, e vista la crescente richiesta di connettività mobile, con requisiti di pervasività ed elevate prestazioni, appare necessario lo sviluppo di coperture indoor dedicate. Si tratta dei cosiddetti DAS (Distributed Antenna System), che migliorano la ricezione del segnale degli operatori mobili in aree particolarmente dense e affollate o dove il segnale non risulta sufficiente ad assicurare una ricezione ottimale (ospedali, musei, centri commerciali, stadi ecc.). Le coperture DAS sono realizzate in ottica multi-operatore e consentono di migliorare il servizio mobile per tutti clienti mobili presenti nell’area, ma possono essere utili anche per lo sviluppo delle reti private che possono sfruttare la stessa infrastruttura di copertura, utilizzando le frequenze dedicate, ma anche quelle pubbliche, con evidenti vantaggi di ottimizzazione dei costi e degli impatti visivi.